Cicloturismo, aree interne e nuovi modelli di mobilità: Pinar Pinzuti descrive come il viaggio in bici possa rilanciare economie locali e ridurre i divari territoriali.
Fatti che le persone Non sanno Utili per la propria vita. Questa definizione, semplice e banale, spesso viene dimenticata. Eppure - se applicata - aiuta a discernere. In questa sezione vi proponiamo fatti UTILI davvero per cambiare noi stessi e il mondo
Cicloturismo, aree interne e nuovi modelli di mobilità: Pinar Pinzuti descrive come il viaggio in bici possa rilanciare economie locali e ridurre i divari territoriali.
A Palermo il CESIE sviluppa percorsi formativi e partecipativi che coinvolgono giovani, scuole e comunità, dando vita a una consulta cittadina, a un portale informativo e a una rete globale.
Cosa accade in Sudan e perché è importante informarsi? Ce ne parla il giornalista sardo Matteo Cardia in questo approfondimento.
Nelle epoche antiche le piante erano alleate preziose nella cura del corpo e delle malattie, che attingeva anche da un sapere immateriale, spirituale. Secondo Isabella Barreca, fondatrice della Scuola di Metaerboristeria, queste conoscenze non devono competere con quelle della medicina moderna, ma unirsi a esse in un approccio olistico alla salute e al benessere fisico.
6000 chilometri percorsi, 55 giorni di viaggio, 1700 euro raccolti e devoluti a Plastic Free Onlus. Sono questi alcuni dei numeri che raccontano l’avventura di Pietro Franzese ed Emiliano Fava, due cicloviaggiatori che con il loro progetto “2 italians across the US” hanno attraversato gli Stati Uniti da ovest a est per di no alla plastica.
In questi ultimi giorni a Genova un albero di fico brutalizzato in vico del Fico sta facendo molto parlare di sé. L’albero, anziché essere potato, è stato capitozzato, lasciando gli abitanti sgomenti. Anche se non è stato estirpato e probabilmente lancerà nuovi getti dal tronco e polloni dalle radici, l’azione non è piaciuta ai residenti, che hanno organizzato un presidio per ritrovarsi e capire come agire.
Milioni di persone in Italia stanno pensando di lasciare il loro attuale posto di lavoro e centinaia di migliaia lo hanno già fatto negli ultimi mesi. Analizzando dati e pareri di chi lavora quotidianamente a contatto con le aziende e il loro personale, proviamo a capire quali sono i numeri e soprattutto le motivazioni che stanno dietro a questo grande fenomeno, battezzato “big quit”.
Ad aprile inizia una nuova stagione di eventi, open day, corsi, retreat e vacanze al Centro di Ecologia Applicata Autosufficienza, uno spazio nato rigenerando un’area dismessa sulle colline romagnole da cui è sorto un centro internazionale per attività all’insegna del cambiamento. 120 appuntamenti che spaziano dalla salute, all’efficienza energetica, abitativa, alimentare, “fai da te”, educativa, al cambiamento. Non mancheranno due eventi – uno a maggio e uno a luglio – proposti e curati da Italia Che Cambia.
Classe 1985, la passione per la terra e per gli animali e tanta voglia di fare. Oggi vi raccontiamo la storia di Alessandro Ferdani, che dodici anni fa ha deciso di cambiare rotta e di aprire la sua azienda agricola per restare a coltivare cereali antichi nel suo paese natale, Mulazzo, in Lunigiana, terra di confine divisa fra tre regioni diverse.
Lattine, bicchieri, bottiglie. Sono oltre 7 miliardi i contenitori monouso per bevande che ogni anno in Italia non vengono riciclati. Lo sa bene chi frequenta i mari, le spiagge o i sentieri di montagna. Una soluzione c’è ed è già in vigore in diversi Paesi europei: il vuoto a rendere. Ne abbiamo parlato con Andrea Cavalleroni, di Cittadini Sostenibili, associazione genovese che sta appoggiando la campagna nazionale A buon rendere per l’introduzione di un sistema di deposito cauzionale sugli imballaggi.
Quello delle consegne a domicilio è un settore in rapidissima espansione che si sta già trovando ad affrontare sfide cruciali, come la tutela dei diritti di lavoratori e lavoratrici e sostenibilità ambientale. A questo proposito è fondamentale l’iniziativa di So.De, progetto di social delivery che mette al primo posto le “tre S”: socialità, solidarietà, sostenibilità.
È risaputo che per cucire servono “ago e filo”, ma non senza una buona dose di creatività e fantasia. Oggi vi raccontiamo la storia di Tatiana Fusi, giovane fashion designer che a Biella crea abiti sartoriali e di design, grata alla storica tradizione tessile del territorio in cui vive. Il suo mondo è fatto di tessuti di qualità e attenzione alla sostenibilità: sono questi per lei gli ingredienti necessari per promuovere una moda più etica e alla portata di tutti e tutte.
Giovanni Nicolosi è una guida ambientale che sulle Madonie promuove un turismo lento e sostenibile che ama chiamare “di transumanza”, perché si muove in armonia con la stagionalità. Tante proposte con un unico obiettivo: promuovere la conoscenza dei luoghi del cuore, creando opportunità di lavoro per vivere nella propria terra.
Il Sahara Occidentale è la terra dei Saharawi – cioè i sahariani –, anche se non ufficialmente. La regione è infatti oggetto di contese geopolitiche e di pressioni anche violente da parte del vicino Marocco. Una delicata situazione che la comunità internazionale, salvo piccole eccezioni, continua a trascurare, alimentando la condizione sociale ed economica precaria di chi vive qui.
Nell’alessandrino esiste un gruppo di donne che si incontra ogni settimana per fare passeggiate insieme, andare al cinema, giocare a carte e molto altro. Si chiama Donne in cammino e ha Novi Ligure come luogo di riferimento. Un piccolo movimento al femminile per viaggi e tempo libero che vuole permettere alle donne di esprimersi e di dare voce alle proprie inclinazioni.
Luisa Stagnaro ha iniziato a tessere quattro anni fa, ma ha sempre amato fare e creare con le proprie mani. Il suo Telaio nel bosco, a Riva Trigoso, è un laboratorio di tessitura, sartoria e impaglio, a pochi passi dal mare ma con il bosco nel cuore, quello dove Luisa è cresciuta e dove torna a rifugiarsi appena può.
Un programma di compensazione delle emissioni di carbonio è pronto per essere lanciato in Kenya. Survival International però, attraverso il suo rapporto “Carbonio insanguinato”, lancia l’allarme: non solo il programma comporterebbe gravi violazioni ai danni delle popolazioni locali, ma non avrebbe neanche effetti positivi dal punto di vista ambientale e climatico.
Due ennesi e una romana sono gli artefici e promotori di Garage Arts Platform, uno spazio di produzione e promozione culturale e artistica nato in un magazzino inutilizzato con l’idea di attivare collaborazioni e innescare progetti e idee di rigenerazione urbana e culturale.
Hanno deciso di avviare un agriturismo per pura passione: così Loretta e Claudio, da sempre abitanti della Val Trebbia (PC), si sono cimentati da zero nel recupero di un vecchio casale che oggi si chiama Cà del Sartù. Tra i vigneti e una natura selvaggia, ci raccontano della loro esperienza di vita in un’area interna e territorio di confine.
Una radio nata dal basso, per una serie di coincidenze, che però porta avanti una filosofia artistica e comunicativa ben precisa: diffondere e valorizzare la musica emergente e alternativa, quella che non trova spazio sui canali mainstream. Si chiama Radio Underground e ce ne ha parlato Elisa Capo, una delle sue voci principali e madre dell’idea da cui è nato il progetto.
Tra le difficoltà nel vivere in un’area interna di confine tra due regioni c’è quella legata alla sanità: anche laddove è presente un servizio di volontari organizzati di Croce Bianca per un pronto intervento in caso di emergenze, le prassi burocratiche e la situazione di privatizzazione ospedaliera della Liguria rallentano e creano problematiche aggiuntive. Abbiamo approfondito i dettagli con l’attuale responsabile della Croce Bianca di uno dei comuni della Val Pennavaire.
Il Comitato Tutela Crinali Mugellani lancia l’allarme sull’impatto che potrebbe avere il progetto di sette mega pale eoliche nell’area delle Foreste Casentinesi. Fra i tanti soggetti che verrebbero danneggiati c’è Gaia, un’aquila reale la cui storia è stata ripresa anche dal WWF, che però non si è schierato in merito al progetto, venendo meno – secondo il Comitato – al proprio compito di prevenzione dei crimini contro la natura.
Sembra essere tornati al 1994 quando Berlusconi, affacciandosi sulla scena politica italiana, prometteva agli italiani la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. A distanza di quasi trent’anni la promessa, a suo dire, sarà mantenuta. Il Governo Meloni infatti, con un nuovo decreto prevede l’approvazione del progetto esecutivo entro il 31 luglio 2024. Per il WWF e non solo si tratta di un’opera dagli elevatissimi e insostenibili costi ambientali, sociali, economici e finanziari.