Biennale della Prossimità 2026: a Torino parte il comitato locale
Il 21 maggio c’è stato il primo incontro del comitato locale della Biennale della Prossimità 2026. Ecco cosa è emerso.

Mercoledì 21 maggio, a Torino, si è svolto il primo incontro del comitato locale della Biennale della Prossimità 2026, che si terrà proprio nel capoluogo piemontese nell’autunno del prossimo anno. Più di cinquanta tra cooperative sociali, associazioni, reti informali e cittadine e cittadini attivi si sono ritrovati nella Sala Montalcini di Corso Unione Sovietica 220/D – all’interno dell’ex Regio Istituto di Riposo per la Vecchiaia, meglio noto a Torino come “Poveri Vecchi” – per dare avvio a un percorso condiviso che accompagnerà la costruzione dell’evento nazionale.
La giornata si è aperta in mattinata con l’incontro tra i promotori nazionali della Biennale, tra cui Italia che Cambia, che fa parte del gruppo sia come promotore strategico che come media partner editoriale. I promotori hanno discusso degli equilibri organizzativi e operativi dell’intero processo, affrontando anche il tema della sostenibilità economica della prossima edizione. In questo quadro, è stata rilanciata l’idea di un fondo di garanzia, di un rafforzamento delle adesioni nazionali e di una maggiore articolazione del team operativo.
Nel pomeriggio si è svolto l’incontro con le realtà territoriali torinesi, che ha segnato ufficialmente la nascita del comitato locale. Dopo una presentazione del percorso biennale e dello spirito della Biennale della Prossimità – approfondito in questo articolo – i partecipanti sono stati invitati a condividere parole chiave, bisogni, visioni, domande. Il risultato è stato un mosaico ricco e articolato: “Torino deve uscire dalla chiusura e recuperare il desiderio di costruire insieme”, ha detto una partecipante; “La Biennale può essere un’occasione per portare alla luce esperienze che oggi restano invisibili”.
Molti hanno sottolineato come questa occasione possa aprire uno spazio per rilanciare pratiche di cittadinanza attiva, confronto orizzontale e riconoscimento reciproco tra realtà che spesso non si incontrano. Tra i temi emersi: il bisogno di una nuova narrazione collettiva su Torino, la possibilità di creare alleanze tra quartieri, l’urgenza di rendere visibile il lavoro delle organizzazioni sociali. Non è mancato un accenno alle sfide: dalla fatica ad attivarsi in modo stabile alla necessità di uscire da autoreferenzialità consolidate.
La Biennale della Prossimità non è solo un evento, ma un processo partecipativo che si sviluppa su più livelli e lungo tutto l’arco di due anni, fino al momento conclusivo: una tre giorni nazionale che mette in dialogo esperienze, persone, territori. Italia che Cambia, che nel 2024 ha seguito l’edizione di Napoli con questo reportage, accompagnerà anche la prossima edizione con una narrazione continuativa, contribuendo a far emergere i contenuti, i nodi e le opportunità del percorso.
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Per conoscere tutte le informazioni aggiornate sulla Biennale della Prossimità, gli appuntamenti in arrivo e la mappa delle organizzazioni coinvolte, il riferimento ufficiale è il sito: www.biennaleprossimita.it.
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