Codice della strada, una nuova circolare chiarisce come applicare la legge per chi fa uso di sostanze stupefacenti
Una circolare ha introdotto nuovi parametri rispetto all’applicazione del codice della strada per chi fa uso di sostanze stupefacenti.

A novembre 2024 è stato approvato il nuovo codice della strada che ha subito scatenato polemiche e malumori. A distanza di un po’ di mesi e di qualche diatriba da parte di associazioni, movimenti ed esperti di diritto, esattamente un mese fa, i ministeri dell’Interno e della Salute hanno inviato una circolare alle prefetture e alle forze dell’ordine per chiarire come applicare le regole rispetto alle sanzioni per chi fa uso di sostanze stupefacenti a prescindere dagli effetti sulla capacità di guidare.
Secondo la riforma bastava un test positivo, anche settimane dopo l’assunzione, per sospendere la patente alla persona incriminata. Con la nuova circolare, la persona può essere accusata di guidare sotto l’effetto di sostanze stupefacenti solo se la sostanza ha ancora i suoi effetti nell’organismo durante la guida e occorre provare che sia stata assunta in tempi molto prossimi alla guida del veicolo. Fa ritorno dunque il criterio dello stato di alterazione psico-fisica che invece era stato eliminato.
Per valutare questa condizione le forze dell’ordine dovranno seguire una procedura. Se al test salivare viene riscontrata la positività, verranno prelevati due campioni di saliva da inviare al laboratorio di tossicologia forense. Il primo campione verrà analizzato secondo linee guida studiate dall’associazione Gruppo Tossicologi Forensi Italiani (GTFI) per individuare i metaboliti, ovvero le molecole generate dal processo di metabolismo o trasformazione delle sostanze assunte.
Se sono attivi vuol dire che le sostanze hanno ancora effetto. La circolare specifica che attraverso queste analisi si deve valutare l’eventuale presenza di metaboliti dovute a particolari terapie fatte in ospedale o prescritte dal proprio medico. Si escludono così da possibili sanzioni tutte quelle persone che assumono farmaci a base di oppioidi o psicofarmaci che hanno gli stessi principi attivi delle sostanze stupefacenti.
Se questa prima analisi confermerà la positività, il secondo campione verrà conservato dal laboratorio di tossicologia forense per almeno un anno dal primo referto e resterà a disposizione della magistratura e degli avvocati per eventuali controanalisi. I diversi dubbi sollevati nei mesi scorsi in merito alla legittimità del nuovo codice della strada hanno portato alla formulazione di questa nuova circolare che non cambia la legge, ma almeno esclude sin da subito molti casi per cui il codice non andrebbe applicato.
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