Francia, il Ministro Retailleau avvia una grande operazione contro l’immigrazione irregolare
In Francia il Ministro Retailleau ha annunciato una grossa operazione di controllo contro gli immigrati clandestini.

Fanélie Carrey-Conte, segretaria generale della Cimade, un’organizzazione non governativa francese che si occupa di solidarietà attiva e sostegno politico ai migranti, rifugiati, sfollati, richiedenti asilo e stranieri irregolari, ha denunciato su France Info, mercoledì 18 giugno, “l’ispirazione trumpista” di Bruno Retailleau, il ministro dell’Interno francese che ha annunciato l’impiego di 4.000 agenti di polizia durante le operazioni nazionali di controllo dell’immigrazione clandestina nelle stazioni ferroviarie e degli autobus e sui mezzi che viaggiano tra i paesi di confine e le principali città francesi.
Retailleau, che da maggio 2025 è anche il leader dei Repubblicani, lo storico partito di destra in Francia, è noto per le sue posizioni molto dure sull’immigrazione. È considerato uno dei ministri più estremisti del nuovo governo e spesso ha espresso posizioni xenofobe e radicali. Nell’arco di qualche mese ha avviato l’iter per una riforma sull’immigrazione più restrittiva e ha anche invitato i prefetti a inasprire le regole per l’emissione di permessi di soggiorno eccezionali.
«Ciò che sta facendo il Ministro dell’Interno è abbastanza chiaro. Sta trasmettendo il suo messaggio centrale e unico, ovvero: gli stranieri, soprattutto quelli in situazione irregolare, sono nemici, sono persone pericolose», ha commentato Fanélie Carrey-Conte. Un atteggiamento che, dal suo punto di vista, trova ispirazione anche oltre oceano. La segretaria è critica anche con gran parte della classe politica e del mondo mediatico che ripetono e riportano questi pensieri. Cimade, al contrario, dimostra l’esistenza di un’altra Francia, solidale e accogliente. Lo slogan della ONG è infatti “ Non ci sono stranieri su questa terra”.
L’accelerazione dell’inasprimento delle politiche immigratorie che negli ultimi mesi appare evidente, dovuta soprattutto al Ministro Retailleau, non nasce dal nulla. Già con il suo predecessore, Gérald Darmanin, si notava una maggiore tendenza alla stigmatizzazione, repressione, violenza e designazione degli stranieri come nemici. Una continuità che adesso si mostra senza alcun tipo di esitazione.
Eppure come si legge sul sito dell’ISPI, la Francia ha una lunga storia di immigrazione, tanto da essere uno dei poli di attrazione dell’immigrazione in Europa. Il Paese ha storicamente coltivato un approccio inclusivo nei confronti dei nuovi arrivati e dei loro figli: cinque anni di tempo per accedere alla cittadinanza e ius soli quasi automatico per i nati in Francia. Ma è soprattutto negli ultimi tempi, in concomitanza con il vento che tira anche in altre parti dell’Europa e del mondo, sembra andare in tutt’altra direzione.
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