Global March to Gaza, scontri in aeroporto con la polizia al Cairo, c’è un ferito. Tutte le novità
Arrivano nuovi aggiornamenti dal Cairo, ancora arresti, deportazioni e scontri. Le autorità israeliana ed egiziana stanno cercando di bloccare la marcia.

Continuiamo a ricevere aggiornamenti dal Cairo. Deportazioni, scontri in aeroporto con la polizia, un ferito, arrestati circa 200 attivisti e altri lo saranno a breve per scoraggiare le partenze previste nelle prossime ore. Il console, sollecitato stamattina anche dalla portavoce Antonietta Chiodo, pare si sia già recato in aeroporto. La sede diplomatica ha dichiarato che “le operazioni di trasferimento sono al momento in corso, con alcuni connazionali che hanno già lasciato il Paese e altri ancora che si apprestano a farlo”.
Molti marciatori sono bloccati nei vari scali italiani in attesa di capire quale sarà la loro sorte. Al momento sono due gli italiani arrestati, Andrea Usala e Vittoria Antonioli Arduini, due studenti torinesi di 25 e 21 anni. Per Arduini sarebbero già iniziate le procedure di rimpatrio.
Le autorità egiziane sembrano determinate a non far proseguire, neanche iniziare, la Global March to Gaza. Una situazione molto diversa rispetto a quella immaginata, almeno secondo quanto riportato da Antonietta Chiodo. «È tutto molto diverso da come ci era stato preannunciato. Eravamo in contatto con la diplomazia egiziana, dichiarò che ci avrebbe accolto a braccia aperte, quindi io penso che questa sia stata più che altro un’imposizione israeliana», causata dalla minaccia del governo di Tel Aviv di mobilitare l’esercito in caso di avvicinamento della marcia al valico di Rafah. Anche la Libia pare stia impedendo il passaggio dei convogli via terra di Sumoud.
Siamo in contatto con Roberto Solazzi, dal gate ci comunica che non sa ancora quanti del gruppo partiranno. In questo momento è già in volo. Ci saluta dicendo: «il genere umano si sta perdendo, o forse non si è mai trovato, non so…, ho sempre ritenuto che bisognerebbe essere dove non si riesce a essere umani, dove ci sono ostacoli, dove tutti non hanno gli stessi diritti e doveri. Non sarà una passeggiata, non so come andrà. L’emozione di questo momento è profonda tristezza».
Commenta l'articolo
Per commentare gli articoli registrati a Italia che Cambia oppure accedi
RegistratiSei già registrato?
Accedi