Inaugurato il mausoleo di Thomas Sankara in Burkina Faso
Nella capitale del Burkina Faso è stato inaugurato un mausoleo dedicato a Thomas Sankara, il presidente ucciso nel 1987.

Il 17 maggio è stato inaugurato a Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, il mausoleo Thomas Sankara, un monumento alto oltre 7 metri che raffigura l’ex presidente rivoluzionario burkinabé assassinato il 15 ottobre 1987 con altri 12 compagni. Thomas Sankara è stato forse il più grande statista africano, ucciso dopo solo quattro anni di governo dello stato del Burkina Faso. In un così breve periodo era riuscito a scuotere alle radici un paese devastato dal colonialismo economico, politico ma soprattutto culturale della dominazione bianca.
I discorsi e il pensiero di Sankara sono ancora oggi attualissimi e se messi in pratica permetterebbero di rivoluzionare non solo il modo di vivere e agire degli africani, ma anche quello dell’intero Occidente. Non stupisce che la sua memoria sia stata cancellata dalle istituzioni burkinabé e non dalla memoria popolare.
Il mausoleo è stato voluto dalla giunta militare al potere e dal suo leader, Ibrahim Traoré. All’interno si trovano le tombe di Sankara e intorno quelle dei suoi 12 compagni. La statua del presidente ucciso lo rappresenta in divisa militare e con un pugno chiuso e si trova sul sito del Consiglio dell’Intesa. Non è casuale la scelta del luogo né la data di inaugurazione. Era il 17 maggio 1983 quando Sankara, allora primo ministro del Consiglio di salvezza del popolo (Csp), venne arrestato – rilasciato due settimane dopo a seguito di una forte pressione popolare – ed è proprio sul sito del Consiglio dell’Intesa che è morto.
Come ha ricordato il primo ministro del Burkina Faso presente all’inaugurazione, Rimtalba Jean Emmanuel Ouedraogo, proprio il 17 maggio è stato piantato il seme della rivoluzione democratica e popolare che è poi germogliato nella rivoluzione pochi mesi dopo.
Il monumento inaugurato è solo una parte del Memoriale Thomas Sankara che occuperà 14 ettari, ci saranno anche una torre di 87 metri, la Casa dei ricordi, con un museo, una biblioteca, una mediateca e una sala espositiva, oltre a laboratori, negozi, un parco e cinque aree paesaggistiche. L’opera è un simbolo di memoria.
A sottolineare l’importanza della memoria è stato anche Ousmane Sonko, primo ministro senegalese, anche lui presente all’inaugurazione. «Uno dei nostri più grandi problemi in questo continente è la nostra incapacità di mantenere vive le nostre memorie selettive e collettive, di farle conoscere alle generazioni presenti, ma anche a quelle future […] Non siamo orfani della storia, contrariamente a quanto ci è stato fatto credere. Che non siamo quel continente che non ha mai dato il suo contributo all’evoluzione dell’umanità».
Vuoi approfondire?
Ascolta la puntata di Io non mi rassegno + sul Burkina Faso.
Commenta l'articolo
Per commentare gli articoli registrati a Italia che Cambia oppure accedi
RegistratiSei già registrato?
Accedi