Inquinamento da plastica, è indispensabile un Trattato con regole vincolanti
È a rischio il Trattato globale sulla plastica, di cui si parlerà a Ginevra a partire dal 5 agosto. Una minoranza di paesi infatti ostacola i negoziati.
Dal 5 al 14 agosto governi di tutto il mondo si riuniranno a Ginevra per l’ultima sessione negoziale del Trattato globale sull’inquinamento da plastica (INC-5.2). In vista di questo cruciale appuntamento, il WWF invita gli Stati Membri a utilizzare tutti gli strumenti disponibili – inclusa la possibilità del voto o la formazione di una coalizione di maggioranza – per garantire l’adozione di un trattato ambizioso, legalmente vincolante.
L’inquinamento da plastica rappresenta una minaccia per ogni forma di vita presente sul nostro Pianeta e richiede una soluzione globale attraverso un trattato vincolante con obblighi comuni. I precedenti tentativi di finalizzare il Trattato sono stati ostacolati dalla ricerca del consenso unanime, impedita da un ristretto numero di Paesi che negano l’evidenza scientifica e bloccano i progressi.
In vista di questo appuntamento è stato pubblicato il nuovo rapporto del WWF, condotto in collaborazione con l’Università di Birmingham e intitolato “Plastica, salute e un solo pianeta”, che sintetizza quasi 200 studi scientifici peer-reviewed sui potenziali rischi che l’inquinamento da plastica – in particolare micro e nanoplastiche (MnP) – e sostanze chimiche ad alto rischio associate rappresenta per la salute umana e ambientale.
Il professor Stefan Krause e il team del Birmingham Plastics Network, che ha prodotto il rapporto con il WWF, dimostrano che l’MnP, così come gli additivi plastici, sono associati a una serie di effetti biologici. Tra questi, alterazioni del sistema endocrino e tumori ormono-correlati, come il cancro al seno e ai testicoli, disturbi riproduttivi e della fertilità e patologie respiratorie croniche. Sebbene la ricerca sia in continua evoluzione, le evidenze attuali sono già sufficienti per giustificare il ricorso al principio di precauzione , che impone l’adozione di misure anche in assenza di certezze scientifiche assolute, qualora vi siano rischi credibili per la salute umana o ambientale.
«Il principio di precauzione ha guidato con grande successo numerosi accordi internazionali, in particolare il Protocollo di Montreal del 1987, quando i paesi hanno agito con decisione sulle sostanze che impoveriscono lo strato di ozono prima che la scienza fosse completamente consolidata, prevenendo milioni di casi di cancro della pelle e facilitando il ripristino dello strato di ozono», commenta il professor Krause, dell’Università di Birmingham.
Basandosi su questo precedente, il WWF e i ricercatori esortano i governi e i negoziatori a elaborare un trattato scientificamente valido e giuridicamente vincolante che non solo affronti l’inquinamento da plastica alla radice, includendo divieti globali e l’eliminazione graduale dei prodotti e delle sostanze chimiche più dannosi, ma che renda anche la protezione della salute umana, della fauna selvatica e dell’ambiente una funzione fondamentale. Per poter affrontare in maniera efficace l’inquinamento globale da plastica, i negoziati di Ginevra devono concludersi con un Trattato basato su regole vincolanti specifiche sostenute dalla maggior parte dei paesi.







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