Israele ha attaccato l’Iran nella notte. Bombe su Teheran, colpiti obiettivi nucleari
Un attacco su larga scala che potrebbe durare giorni secondo il premier israeliano Netanyahu. Uccisi il comandante delle Guardie Rivoluzionarie e il capo di stato maggiore delle forze armate.

Israele sta conducendo notte un attacco aereo su larga scala contro obiettivi militari e nucleari in Iran, uccidendo diversi alti ufficiali e scienziati coinvolti nel programma atomico. Tra le vittime figurano il comandante delle Guardie Rivoluzionarie Hossein Salami, il capo di stato maggiore delle forze armate Mohammad Bagheri e il vice comandante Gholamali Rashid.
Secondo quanto riferito dai media di stato iraniani, i bombardamenti hanno colpito anche l’impianto di Natanz, sede delle centrifughe più avanzate utilizzate per l’arricchimento dell’uranio, già in passato obiettivo di attacchi e sabotaggi. Altri raid hanno interessato siti missilistici, difese aeree, depositi di armi e abitazioni di alti funzionari. Israele ha dichiarato di aver colpito “centinaia di obiettivi”.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha definito l’operazione una “risposta preventiva” a una minaccia “esistenziale” e ha avvertito che i bombardamenti potrebbero proseguire nei prossimi giorni. “I cittadini israeliani devono prepararsi a restare nei rifugi anche per lunghi periodi”, ha dichiarato.
La risposta iraniana non si è fatta attendere: la Guida Suprema Ali Khamenei ha promesso una “dura punizione” per Israele e per gli Stati Uniti, accusati di complicità. Le Guardie Rivoluzionarie hanno diffuso un comunicato in cui annunciano “una vendetta inevitabile”.
Il presidente statunitense Donald Trump ha confermato di essere stato informato in anticipo dei raid, sottolineando tuttavia che gli Stati Uniti non sono coinvolti nell’operazione. Il suo commento – “Potrebbe aiutare il ritorno al tavolo dei negoziati, ma potrebbe anche farli saltare” – riflette l’incertezza sul futuro dei colloqui sul nucleare con Teheran, ripresi da circa un mese e mezzo. Un nuovo incontro tra le delegazioni era previsto domenica in Oman, ma al momento non è chiaro se si terrà.
Il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres ha invitato le parti alla “massima moderazione” e ha espresso preoccupazione per l’attacco a impianti nucleari in un momento di alta tensione nella regione.
La situazione resta estremamente tesa. Israele si prepara a un possibile attacco di ritorsione con missili balistici, mentre cresce il rischio di un’escalation su scala regionale.
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