Oggi parliamo di un sacco di cose diverse, davvero un sacco, molte delle quali che riguardano paesi stranieri, relazioni internazionali, geopolitica ma anche diritti, come matrimoni omosessuali e diritto all’aborto. E poi alla fine facciamo un saluto a Daniel Kahneman, uno dei padri dei bias cognitivi, che è morto ieri all’età di 90 anni.
Si è votato in Senegal e i risultati potrebbero segnare una svolta nei rapporti del Paese con l’Europa e l’occidente in genere, accentuando una tendenza già in atto, quella di uno slittamento del continente africano lontano dai nostri interessi e dai nostri modelli sociali. Verso dove, però, non è chiaro. Parliamo anche della risoluzione per il cessate il fuoco a Gaza passata per la prima volta in Consiglio delle Nazioni unite, di una interessante sperimentazione sul riuso di un comune emiliano e infine delle distorsioni cognitive indotte dal giornalismo, come quella sulla pericolosità degli aerei, nel glorioso ritorno di Trova il bias!
Putin ha dichiarato una vittoria con numeri senza precedenti, dando inizio al suo quinto mandato come Presidente della federazione russa, il terzo consecutivo. Tuttavia sia i media indipendenti russi che quelli occidentali stanno parlando di elezioni non democratiche e di clima oppressivo. Quindi come dobbiamo leggere questi risultati? Cosa succede adesso? E che ruolo hanno avuto le proteste organizzate da Yulia Navalnaya, vedova di Navalny? Cerchiamo di capirci qualcosa.
In Abruzzo ha vinto il candidato di destra, e attuale Presidente Marco Marsilio, noto soprattutto per aver sostenuto che la regione che amministra è bagnata da tre mari, ma con pericolose tendenze alla cementificazione. Parliamo anche di come sono andate le elezioni in Portogallo, di una nuova legge della provincia di Trento sull’abbattimento degli orsi, delle manifestazioni per l’8 marzo e del voto in Irlanda per cambiare la Costituzione sessista, che alla fine non è stata cambiata.
In Israele ci sono state delle elezioni locali dove ha vinto l’astensione e i partiti estremisti. Una situazione paradossalmente simile a quella che abbiamo descritto in Iran e che oggi torniamo ad approfondire. Cosa ci dicono queste elezioni? Parliamo anche della Corte suprema Usa che ha di fatto sancito l’eleggibilità di Trump alle primarie e del caso Assange, su cui si attende a giorni la sentenza a Londra.
In Iran ci sono state le prime elezioni dopo le enormi proteste che hanno scosso il paese in seguito alla morte di Masha Amini, nel settembre 2023. Scopriamo come sono andate. Parliamo anche del rimpatrio di Chico Forti, della crisi della produzione di riso (e del risotto, come la definisce il Guardian), delle risposte dei contadini africani della valle del Nilo alla crisi climatica e ancora del greenhushing e della Francia che inserisce il diritto all’aborto in Costituzione.
Continuiamo a parlare delle elezioni regionali in Sardegna, con un’analisi più a freddo di quello che è successo grazie al contributo di Lisa Ferreli di Sardegna che Cambia. Parliamo anche di microplastiche che sono dentro di noi (come le risposte, e come le risposte sono sbagliate), dell’Ungheria che ha dato il via libera all’ingresso della Svezia nella Nato e delle dimissioni del premier dell’Autorità nazionale palestinese.
Le elezioni in Sardegna hanno infine una vincitrice, più o meno. Lo spoglio è formalmente ancora in corso mentre registro questa puntata, ma Alessandra Todde si è proclamata vincitrice, anche se assieme a lei vincono i ritardi e le polemiche. Parliamo anche del lancio molto ben riuscito dei Btp Valore da pare del ministero dell’economia e finanze (e del perché il governo si è voluto dotare di questo nuovo strumento finanziario), delle manifestazioni pro-Bolsonaro in Brasile e dell’economia cinese salvata dall’energia pulita.
Alcuni studenti, fra cui molti minorenni, sono stati presi a manganellate dalla polizia mentre manifestavano per la Palestina e si è aperto una sorta di caso politico. Sta aumentando la repressione nel nostro paese o è solo una percezione? Ieri si è votato in Sardegna, dove gli spogli sono appena iniziati, e in Bielorussia, dove gli spogli non contano poi granché. Sabato, infine, è stato il secondo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina, e ne approfittiamo per fare il punto su come sta andando questo conflitto.
Diciannovesima puntata di “Io non mi rassegno Sardegna”: oggi inizieremo col darvi due notizie, la prima riguarda le percentuali di polveri sottili nell’aria che anche in Sardegna destano qualche preoccupazioni, mentre la seconda parla dei dati sul commercio al dettaglio nell’Isola: in 11 anni in Sardegna sono stati chiusi 4mila 500 negozi. Ci soffermeremo poi sulle elezioni regionali del 25 febbraio con un ripasso su come si vota e chi sono i candidati, con un sunto dei programmi elettorali su tre temi: sanità, scuola e ambiente.
Ieri in uno strano connubio Giorgia Meloni ed Elly Schlein hanno spinto una mozione per chiedere un immediato cessate il fuoco a Gaza. Come mai? Intanto in Sicilia imperversa di nuovo la siccità. Parliamo anche di una importante vittoria delle comunità indigene canadesi e di un preoccupante passo indietro dell’Ecuador sull’estrazione di petrolio.
Martedì sera il Senato ha approvato l’autonomia differenziata, una legge affonda le radici addirittura nel Governo Prodi del 97, un po’ difficile da capire, ma dall’impatto potenzialmente molto alto sul nostro paese. Quindi, ecco, cerchiamo di capirci qualcosa. Parliamo anche di Trump che ha vinto le primarie repubblicane anche nel New Hampshire, e adesso davvero sembra avere la strada spianata verso la ricandidatura alle presidenziali.
Le primarie, anzi i caucus, in Iowa hanno già dato un verdetto abbastanza chiaro su chi sarà il candidato repubblicano alle elezioni presidenziali. Si prospetta di nuovo un Trump contro Biden, ma se possibile con toni ancora più accesi. Parliamo anche di un nuovo studio che mostra perché è così difficile per noi Sapiens affrontare sfide globali come la crisi climatica, e di un cavo sottomarino lunghissimo da poco inaugurato che ci da modo di rispolverare ben due rubriche in un colpo solo: trova il bias e iononmirassocial.
In Ecuador è in corso una specie di guerra civile fra lo Stato e i gruppi di narcotrafficanti. In Niger intanto il governo golpista ha deciso di pubblicizzare la gestione dell’acqua sottraendola a una multinazionale francese, nel percorso che dichiaratamente dovrebbe portare a una maggiore indipendenza economica della nazione. Parliamo anche del terremoto in Giappone e delle inondazioni nella Repubblica Democratica del Congo, due tragedie simili nei numeri ma trattate in maniera molto diversa dai media.
Domenica 7 gennaio, in occasione di una commemorazione per la morte di tre militanti di estrema destra nel 78, ci sono state ben due manifestazioni in cui i partecipanti neofascisti hanno fatto ripetutamente il saluto romano e urlato slogan fascisti. Ma c’è veramente una recrudescenza fascistra o si tratta di un caso principalmente mediatico? Parliamo anche del caso del selfie col lupo, in Trentino, con un intervento dell’etologa Chiara Grasso, dell’attentato in Iran e delle conseguenze che sta causando sullo scenario mediorientale e infine delle questioni giudiziarie legate alla ricandidatura di Trump negli Usa.
In questi giorni in cui non ci siamo sentiti sono successe un bel po’ di cose e allora riprendiamo le fila del mondo partendo dai sommovimenti politici e geopolitici, fra Gaza, i rapporti fra Israele e Russia, l’Italia che esce dalla via della seta e la complessi situazione in Sudamerica. parliamo anche di Cop 28 che volge al termine, in compagnia della redazione di Agenzia stampa giovanile.
Sesta puntata di “Io non mi rassegno Sardegna”: parleremo di energia, di politica, di continuità territoriale e servitù militari. Gli ospiti sono due giornalisti di Indip. Vi racconteremo poi gli articoli usciti in settimana su Sardegna che cambia. Chiuderemo segnalandovi i festival e gli appuntamenti imperdibili del weekend.
Laura Fois
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17 Novembre 2023
Cosa c’è dietro al successo di Trump che negli Usa sembra aver già vinto le primarie prima ancora che inizino? E come mai l’amministrazione americana sta facendo colloqui con quella cinese e segretamente anche con quella russa? E ancora, come vanno le cose a Gaza? E infine, lo sapete che la Corte suprema inglese ha respinto definitivamente il piano di deportazione degli immigrati illegali in Ruanda? Parliamo di tutto questo fra poco.
Di governi che si formano e partiti che si sciolgono, di rimpasti ed elezioni, di donne molestate e risarcite con 250 €, di vulcani che forse eruttano e di glifosato.
Quinta puntata di “Io non mi rassegno Sardegna”: parleremo di sanità, politica, servitù militari e turismo. Avremo ben due ospiti e vi racconteremo anche gli articoli usciti in settimana su Sardegna che cambia. Chiuderemo segnalandovi i festival e gli appuntamenti imperdibili del weekend.
Laura Fois
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10 Novembre 2023