76 persone migranti raggiungono le coste sarde – INMR Sardegna #98
Parliamo degli sbarchi di persone migranti, della flotilla nata per dire no alla speculazione eolica, del triste primato sardo sugli incendi boschivi e delle campagne di solidarietà per studenti e studentesse in arrivo da Gaza.
Fonti
#migranti
Sbarcati 76 migranti sulle coste del sud Sardegna
#speculazioneenergetica
Flotilla contro il parco eolico offshore: «Il Sulcis non si arrende all’invasione»
Carloforte e Portoscuso, barche in mare per la nuova protesta contro la speculazione energetica
#incendi
Quasi 4 mila ettari in fumo, la Sardegna nella mappa nera degli incendi nel 2025
#gaza
A Cagliari la raccolta di vestiti per gli studenti di Gaza
Sassari, in arrivo 17 studenti da Gaza: raccolta di beni primari per aiutarli
#SCC
Zona rossa a Cagliari: tra controllo e vita quotidiana, cosa significa davvero sentirsi al sicuro?
La Sardegna e il mito dei borghi autentici: quando il paese diventa vetrina e l’identità resta in ombra
Is animeddas e la soglia degli Avi: ritualità genealogiche di mezzo autunno
RWM e ampliamento: la fabbrica di bombe del Sulcis e la decisione che attende la Giunta Todde
Trascrizione puntata:
Non si fermano gli sbarchi di migranti lungo le coste del sud Sardegna, sbarchi senza sosta, nuova ondata di sbarchi. Sono questi alcuni degli incipit che in settimana hanno riportato le cronache sull’arrivo nelle coste sarde di persone migranti. Tra sabato e domenica sono arrivate 76 persone. In particolare il primo sbarco è stato registrato sabato sera, con l’arrivo a Tuerredda, nel territorio di Teulada, di 19 persone migranti. Nelle ore successive, fino alle 22, ne sono arrivati altre 14 a Cala Cipolla, a Chia, e otto lungo la spiaggia di Porto Pino nel territorio di Sant’Anna Arresi. Domenica il primo barchino è approdato alle 9 sempre a Porto Pino con altre 13 persone migranti, due ore dopo sempre sulla stessa spiaggia ne sono arrivati altre 10. Infine un barchino con a bordo 12 persone è stato intercettato dalla Guardia di finanza che li ha accompagnati in porto a Cagliari. Tutte le persone migranti, per fortuna in buone condizioni di salute, sono state accompagnate nel centro di accoglienza di Monastir per le procedure di identificazione e assistenza. Sono però quelle che vi riportiamo delle cronache che raccontano poco, che non ci dicono chi sono queste persone e cosa faranno. Per questo abbiamo chiesto un commento alle notizie a Francesca Mazzuzi, attivista della Campagna LasciateCIEntrare e di Mem.Med Memoria Mediterranea. Prima di passare alla prossima notizia un breve contributo sempre a tema persona migranti anche da parte di Teresa Concu, infermiera e attivista dell’Assemblea di Potere al Popolo Cagliari che insieme all’eurodeputata Ilaria Salis ha partecipato all’ispezione a sorpresa di qualche mese fa al cpr di Macomer. A lei abbiamo chiesto di raccontarci quanto visto, lascio quindi la parola a Concu che ringrazio per la testimonianza.
Esiste una flotilla nata per dire no all’invasione eolica davanti alle coste del Sulcis. È la flotta organizzata dal Comitato No Speculazione Energetica Carloforte, che in questi giorni ha raggiunto anche il porto di Portoscuso per partecipare alla nuova mobilitazione contro l’impatto dei maxi progetti di eolico offshore nel mare di Sardegna. Il maltempo ha impedito a molte barche di salpare, ma non ha fermato la manifestazione: bandiere e striscioni hanno riempito i moli, mentre alcune imbarcazioni hanno compiuto un simbolico atto di difesa del mare. “Il Sulcis non si arrende all’invasione eolica” è stato il messaggio della giornata che ha unito comitati e comunità in lotta contro una “speculazione energetica senza precedenti”. Al centro della protesta, il progetto della Ichnusa Wind Power e altri otto parchi eolici offshore previsti nel mare di Sardegna, per un totale di circa 500 aerogeneratori. Secondo i promotori, l’impatto ambientale, paesaggistico e sociale sarebbe enorme, e metterebbe quindi in discussione i benefici legati alle rinnovabili e alla transizione energetica per le comunità locali. Il sindaco Atzori ha parlato di “un territorio già devastato da inquinamento e disoccupazione, che non può sopportare ulteriori invasioni”. Gli organizzatori hanno infine ribadito il carattere apartitico dell’iniziativa, sottolineando come l’obiettivo sia “difendere il territorio e chiedere un piano energetico regionale fondato su criteri di sostenibilità e partecipazione”. È una mobilitazione sulla quale sicuramente ritorneremo, vi terremo aggiornati e aggiornate
Nel 2025 la Sardegna risulta tra le regioni italiane più colpite dagli incendi boschivi. Leggo da Sardegna Notizia 24 che riporta come secondo il nuovo rapporto di Legambiente, presentato il 29 ottobre a Roma all’VIII Forum Foreste, sono andati in fumo 3.752 ettari di boschi e pascoli alberati, distribuiti in 57 eventi di rilievo. Il dato colloca l’isola ai primi posti per superficie bruciata insieme a Sicilia, Calabria e Puglia. Le cause principali restano di origine dolosa o colposa legata a pratiche agricole, mentre cresce la quota di incendi su terreni incolti o a pascolo. Nel rapporto si sottolinea anche la vulnerabilità strutturale dell’isola: oltre il 50% del territorio regionale è considerato a rischio medio-alto per incendi boschivi, un valore superiore alla media nazionale del 33%. Legambiente invita quindi a rafforzare le politiche di prevenzione e gestione del rischio, ricordando che la lotta agli incendi passa anche dalla cura del territorio e dal contrasto all’abbandono delle aree rurali.
Sono settimane di raccolte solidali sparse in tutta l’Isola, volte ad accogliere al meglio studenti e studentesse provenienti da Gaza in arrivo grazie ai corridoi universitari. Non portano con sé grandi bagagli, le cronache che anticipano gli arrivi parlano di persone che giungono principalmente con quello che hanno addosso. Per questo, diverse associazioni e realtà attive nei vari territori dell’Isola si sono mobilitate per garantire loro vestiti, materiali per lo studio e beni di prima necessità. A Sassari la raccolta è stata momentaneamente sospesa per l’enorme quantità di donazioni già ricevute, ma ora l’appello si concentra su ciò che serve di più: felpe e maglioni per ragazzi, taglie M, L e XL, lenzuola e piumoni singoli, asciugamani e accappatoi. Le associazioni segnalano anche la necessità di volontari e volontarie per smistare i pacchi accumulati nei punti di raccolta. In altre città, come Cagliari e Sanluri, i centri “Bottega del mondo” e “Solidarietà concreta” hanno già concluso la prima fase di raccolta, raggiungendo la capienza massima. Le richieste però di donazioni proseguono nella volontà di fornire a universitari e universitarie tutto il necessario per sistemarsi e ricominciare il loro percorso di formazione con serenità. Quello che vi consigliamo è di monitorare le varie pagine impegnate nella raccolta in modo da sapere cosa sia eventualmente necessario. Parliamo dei canali social di Collettiva Barrosa, Trans Support Sassari, Bottega del mondo Cagliari e l’associazione solidarietà concreta di Sanluri.
Sardegna che cambia è il 7° portale regionale aperto da Italia che cambia. Nella rassegna stampa settimanale, oltre alle principali notizie raccontiamo gli articoli usciti sul portale sardo, vediamoli insieme:
Lunedì abbiamo inaugurato la settimana con uno sguardo su Cagliari, dove la zona rossa di Piazza del Carmine riaccende il dibattito su sicurezza e controllo urbano. Qui l’ordinanza prefettizia che istituisce per 60 giorni un’area di “sorveglianza rinforzata” nel cuore del capoluogo, divide. Da una parte, c’è la volontà di contrastare la microcriminalità in una zona spesso al centro delle cronache dal capoluogo. Dall’altra, ci sono però le critiche di chi vede in queste misure un passo verso la limitazione della libera fruizione della città, un ennesimo esempio di logica securitaria che contribuisce a modellare una città a misura di turismo e turisti, del profitto, dell’ “ordine borghese” ma non della comunità tutta. Tra le voci più critiche, la rete Sud Europa contro la Turistificazione (SET) della Casa del Popolo Rosa Luxemburg – Cagliari, che denuncia un approccio escludente incapace di affrontare le radici sociali delle problematiche presenti in città: «Non c’è decoro nella segregazione. La sicurezza non può tradursi in esclusione». Una discussione che va oltre Piazza del Carmine e interroga il modo stesso in cui immaginiamo e viviamo lo spazio urbano: cosa significa sentirsi al sicuro in città? La “serenità” garantita dalla zona rossa, riguarda davvero tutti e tutte? L’articolo completo a cura di Lisa Ferreli si trova sul nostro sito, www.sardegnachecambia.org
A Sadali, l’Ecomuseo Sadali e la guida Ornella Piroddi raccontano il lavoro di contronarrazione di un’Isola reale lontana dagli stereotipi, primo fra tutti quello che non ci siano più paesi, ma “borghi”. Martedì abbiamo parlato di questo grazie a un articolo della nostra Sara Brughitta, un dialogo con Ornella Piroddi di cui vi leggo una breve dichiarazione: «Nei social siamo diventati il borgo dell’acqua, il borgo degli elfi. Ma quando ho chiesto ad alcuni residenti se si riconoscessero in questa definizione, mi hanno risposto: “E ita est borgo?”, cos’è questo borgo?». Nell’articolo emergono le conseguenze di una narrazione estetizzante che, tra aspettative di chi visita e difficoltà reali, rischia di oscurare una quotidianità la cui complessità non trova spazio nella narrazione romanticizzata. Un velo di finzione che tra borghi e vita lenta, circoscrive i luoghi come validi contenuti social o prodotti da consumare, mettendo da parte la vita e il diritto all’abitare. «Oggi si parla di ripopolamento – dice sempre Ornella Piroddi – ma come si può pensare di ripopolare un paese quando, ormai, l’unico ospedale disponibile è a circa 100 km di distanza?». Anche questo da leggere, sempre sul nostro sito
Mercoledì il nostro appuntamento mensile con Marta Jana Sa Koga Serra, come sempre calato nel momento che stiamo vivendo adesso. L’argomento sono infatti i riti come Is Animeddas in Sardegna o Samhain in Irlanda che segnano la soglia in cui due mondi si incontrano, celebrando la memoria che riposa prima di tornare a fiorire. Una soglia che è celebrata in modi diversi, dalla Sicilia alla Grecia fino al Nord Africa, dove ad esempio si offrono pane e datteri alle tombe. Ovunque, la terra è vista come madre e tomba, grembo e nutrimento. In un mondo che tende a rimuovere la morte e a disconoscere la terra, questi rituali popolari e istintivi (come un piatto lasciato sulla tavola) sono essenziali. Sono il modo per dire: ”Io esisto perché tu sei stato.” L’articolo a cura di Marta Serra è un racconto dove la comunità si ritrova tra offerte, racconti e gesti simbolici per mantenere viva la connessione con chi non c’è più. Un testo che è una carezza d’autunno.
Giovedì invece spazio al talk di Sardegna Che Cambia, per chi non lo conoscesse un ulteriore contenuto che produciamo una volta al mese, un’intervista audio video che è disponibile sul nostro canale YouTube. Questo mese parliamo della cosiddetta la fabbrica di bombe RWM del Sulcis. Dopo anni di mobilitazioni contro la produzione di ordigni e droni destinati ai conflitti intorno a noi, l’attenzione è ora sulla richiesta di Valutazione di Impatto Ambientale per gli ampliamenti effettuati da parte dell’azienda. Al momento la Giunta Todde ha tempo sessanta giorni a partire dal 17 ottobre per decidere, come stabilito dal Tar: autorizzare l’ampliamento o dire un netto no. Una scelta che segnerà il futuro dell’Isola. Ne parliamo quindi nella nuova puntata del Talk con Mariella Setzu, dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, in studio con la nostra Lisa Ferreli. Parliamo di cosa accade dentro e attorno all’RWM ma anche di come nasce, delle contestazioni e delle questioni che invece guidano il sì all’ampliamento. Un dialogo che verte su economia, politica, società; presente e futuro dell’Isola.
E anche questa settimana in chiusura vi segnaliamo alcuni dei prossimi eventi sparsi nell’Isola:
- Inizio subito col dirvi che in località Serra ’e Frassos a Semèstene, domani – sabato 1 novembre – si terrà la presentazione della pubblicazione “Festa Campestre – Foghíles attraverso i passaggi di stagione”. Si tratta di un incontro conviviale, all’aperto, nel cuore del Meilogu, per condividere riflessioni, letture e momenti di vita collettiva, nel segno dei cicli naturali e delle relazioni tra persone e territorio. Si arriva, prima della presentazione si piantano aglio e cipolle, poi una passeggiata in campagna e poi, il dialogo. Nato nell’estate del 2018, Foghíles (dal logudorese “focolari”) è un processo culturale e territoriale che segue i ritmi stagionali di Semèstene. Attraverso incontri, laboratori e momenti collettivi, il progetto esplora le connessioni tra arte, scienza, ruralità e memoria. La pubblicazione che verrà presentata domani è costituita da circa 500 pagine che racchiudono il contributo delle persone che si sono sedute in cerchio confrontandosi, hanno discusso, creato, disfatto e ricreato. Un evento unico nel suo genere, che sa di comunità e di tempo vissuto in tempo. Trovate maggiori info nelle pagine social di Foghiles e sul sito www.foghiles.com
- È in corso la VII edizione de “Il Venerdì Letterario” di Tortolì, fino al 12 dicembre 2025. Si tratta di un viaggio letterario che porta i libri e le voci degli autori nei luoghi più significativi della comunità: dalla biblioteca al teatro, dai siti archeologici agli spazi che raccontano l’identità del territorio. L’appuntamento che vi segnalo è quello di venerdì prossimo, 7 novembre, dove il festival si sdoppia: la mattina nelle scuole elementari di Tortolì andrà in scena “Signor Salsiccia”, spettacolo tratto dall’omonimo libro di Flavio Soriga, con l’autore, Renzo Cugis e l’artista Riccardo Atzeni. La sera, alle ore 18:30 in biblioteca, lo stesso Flavio Soriga presenterà Sardinia Noir (ed. Bompiani), dialogando con Renzo Cugis. Due appuntamenti differenti, come si suol dire in questi casi “per tutte le età”, che vi consigliamo di non perdervi!
- Al via anche l’edizione 2025 di Foreste Aperte nel Parco naturale regionale di Tepilora,fino al 15 novembre 2025. Si tratta di una serie di appuntamenti organizzati nei comuni che compongono l’area protetta, con un programma ricco e immersivo, tra gli scenari del Rio Posada. Gli eventi in arrivo sono a Posada il 2 novembre, Torpè l’8 e Lodè il 15. Il calendario tematico è incentrato sulla scoperta attiva della natura, per gli aggiornamenti sui diversi programmi delle quattro tappe si può visitare il sito www.parcoditepilora.it e i canali Facebook e Instagram del Parco.
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