Sacchetti di plastica, i divieti funzionano! Negli Usa i rifiuti si dimezzano negli stati che li vietano
Negli Stati Uniti grazie alle leggi in vigore sui sacchetti di plastica i rifiuti lungo le coste si sono ridotti di quasi la metà.

Uno studio pubblicato su Science dimostra che le politiche che vietano o tassano l’uso di sacchetti di plastica riducono la loro presenza fino al 47%. L’analisi si basa sulla quantità di dati raccolti da Ocean Conservancy, che tiene traccia anche delle giornate di pulizia da parte dei volontari lungo le coste, i fiumi e i laghi effettuate tra il 2016 e il 2023 in giro per gli Stati Uniti.
La quantità di plastica è aumentata complessivamente sia sulle spiagge che lungo gli argini dei fiumi, ma nelle città o negli stati dove è in vigore un divieto i sacchetti di plastica sono diminuiti rispetto al resto dei rifiuti. Nel caso di cannucce o bottigliette non si è registrato un rallentamento come per i sacchetti di plastica, il che fa pensare che la diminuzione non sia dovuta a una maggiore attenzione delle persone all’uso della plastica, ma principalmente ai divieti.
A differenza dell’Unione Europea che ha introdotto norme comuni rispetto alla limitazione dell’uso della plastica, negli Stati Uniti manca una legislazione federale unitaria e la regolamentazione è lasciata ai singoli stati: solo 10 stati su 50 hanno introdotto restrizioni o divieti sull’uso dei sacchetti di plastica, spesso affiancati da ordinanze comunali.
In generale, si riscontra che:
- le tasse o i prelievi sui sacchetti di plastica sembrano essere più efficaci dei divieti parziali, probabilmente perché disincentivano il consumo di qualsiasi tipo di sacchetto monouso.
- I divieti totali riducono anche notevolmente i rifiuti, mentre i divieti parziali, che consentono l’uso di sacchetti più spessi, mostrano effetti minori e meno evidenti.
- Le politiche hanno un maggiore impatto nei luoghi con alti livelli di inquinamento da sacchetti, dove questi rappresentano oltre il 13% dei rifiuti raccolti.
I sacchetti di plastica comportano tante criticità ambientali a livello globale. Impiegano decenni, a volte anche secoli, per decomporsi, rilasciando sostanze nocive dannose per i vari ecosistemi. Le cosiddette microplastiche si trovano ormai ovunque, si calcolano circa 40 milioni di tonnellate l’anno disperse nell’ambiente. L’essere umano e gli animali acquatici e terrestri sono esposti a rischi per la salute che cominciano a trovare riscontro anche attraverso evidenze scientifiche. Non di rado si trovano animali con danni fisici come l’ostruzione dell’apparato digerente, mentre nell’essere umano le microplastiche sono state ritrovate un po’ ovunque.
Eliminare i sacchetti di plastica monouso è solo una parte del problema, ma può essere già un buon inizio per contribuire a un pianeta più sano.
Commenta l'articolo
Per commentare gli articoli registrati a Italia che Cambia oppure accedi
RegistratiSei già registrato?
Accedi