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31 Gennaio 2022
Podcast / Io non mi rassegno

Rinnovabili, gas e crisi energetica – #456

Un articolo del Guardian mostra come efficienza energetica e rinnovabili siano la miglior soluzione alla crisi energetica e al caro bollette, ma il nostro governo sembra interessato a penalizzare le rinnovabili e puntare sul gas. Intanto la Danimarca è il primo paese a eliminare tutte le restrizioni Covid, il WWF punta il dito sulle cause sistemiche di peste suina e influenza aviaria, e la Banca europea degli investimenti attacca la nuova tassonomia verde. Ah, inauguriamo anche una nuova rubrica, “trova il bias!”.

Autore: Andrea Degl'Innocenti
INMR Copertina per homepage 67

Questo episodio é disponibile anche su Youtube

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Nei prossimi giorni commenteremo più approfonditamente l’elezione del Presidente della Repubblica. Oggi ci dedichiamo ad altri argomenti.

RINNOVABILI, GAS E CRISI ENERGETICA

Mentre il governo italiano si appresta, stando a quanto dichiarato da Cingolani nella sua audizione in Senato, a tagliare gli incentivi alle rinnovabili e a puntare sul gas per ridurre il caro bollette, un articolo del Guardian ci dice che le rinnovabili assieme all’efficienza e al risparmio energetico sembrano, stando ai dati e agli studi disponibili, la soluzione migliore all’aumento del costo dell’energia.

I dati sono relativi al Regno unito, ma non vedo motivi per cui da noi dovrebbe essere diverso. Emergono due dati. 

1. le misure di efficienza energetica hanno già fatto risparmiare alla famiglia media britannica circa 1.000 sterline all’anno in bollette energetiche;

2.  È necessario puntare su ulteriori isolamenti, su una riduzione dei consumi e miglioramenti nell’efficienza energetica degli edifici domestici, che potrebbero dimezzare le bollette future.

3. Gli analisti hanno dimostrato che l’energia rinnovabile ha ridotto il costo della produzione di elettricità, e che l’eccessivo affidamento sul gas è la causa principale dei prezzi elevati.

Insomma, se vogliamo sperare di veder calare il costo dell’energia nel medio termine, la soluzione migliore che abbiamo è puntare su far calare la domanda, e sulla produzione da rinnovabili. La peggiore in assoluto è puntare sul gas.

Ora mi è venuto il dubbio. Transizione è un termine neutro, che indica il passaggio da un punto A a un punto B. Non è che Cingolani si è sbagliato e l’ha intesa al contrario? Magari è solo un grande malinteso, nessuno gliel’ha spiegato. 

DANIMARCA, ADDIO RESTRIZIONI

Parliamo di altro. Mercoledì della scorsa settimana la prima ministra danese Mette Frederiksen ha annunciato che dal 1º febbraio nel paese verranno eliminate tutte le restrizioni attualmente in vigore per contrastare la pandemia da coronavirus. Ne parla il Post. la Danimarca diventerà quindi il primo paese dell’Unione Europea a farlo. 

Di recente altri due paesi dell’Unione Europea, Irlanda e Paesi Bassi, avevano rimosso gran parte delle restrizioni, ma non tutte. Anche l’Inghilterra aveva eliminato praticamente tutte le restrizioni, mantenendo l’obbligo di mascherina nella metropolitana di Londra. La Danimarca è stato il primo paese a rimuoverle tutte tutte, puntando forte sul fatto che la pandemia stia diventando endemia.

PESTE SUINA E INFLUENZA AVIARIA

Restiamo in tema epidemie e parliamo di Peste suina e influenza aviaria. È uscito un comunicato del WWF interessante in cui l’associazione, riassumendo, afferma che per combattere le epidemie di peste suina e influenza aviaria occorre fare tutta una serie di azioni, fra cui “rivedere completamente i sistemi di allevamento intensivo; ripristinare e proteggere gli habitat naturali e la ricchezza di biodiversità; gestire correttamente le specie selvatiche, svincolando la gestione dagli interessi venatori; contrastare il bracconaggio e il commercio illegale di specie selvatiche; rafforzare il sistema di sorveglianza nazionale sulle zoonosi; ridurre il consumo di carne e altri prodotti di origine animale (uova, latte, formaggi, latticini ma anche il pellame)”.

Secondo WWF infatti la diffusione a gennaio di peste suina e influenza aviaria in Italia secondo “è legata all’insostenibilità delle condizioni di allevamento intensive di suini e di pollame, oltre che all’aumento dei contatti tra specie selvatiche e specie allevate. E hanno inciso anche il commercio e trasporto illegali di animali e carni, e lo scorretto smaltimento dei rifiuti prodotti dagli allevamenti e delle carcasse di animali infetti, che possono finire nei mangimi per avicoli e suini, nonché il diffuso bracconaggio di cinghiali che, macellati sul posto in maniera illegale, possono contribuire a diffondere il virus della peste suina”.

Quindi, secondo il WWF, le misure proposte fin qui sono solo sintomatiche e non vanno alla radice del problema. Sottoscrivo.

TASSONOMIA VERDE EUROPEA

Torniamo a commentare i nuovi capitoli della nostra serie preferita, più avvincente di GoT, più esilarante di Big Bang Theory. La Tassonomia verde europea. Riassunto delle puntate precedenti. La commissione europea ha presentato una proposta in cui include nucleare e gas fra le fonti che possono accedere ai finanziamenti verdi. La Germania, seguita dall’Austria e la Spagna si sono dette contrarie.

Poi la Germania ci ha ripensato e ha detto che per lei andava bene. Poi ci ha ripensato dei nuovo e ha detto, giammai! Allora è intervenuto ll gruppo di esperti di finanza verde della Commissione europea, che è andato contro la Commissione europea dicendo che era assurdo inserire nucleare e gas fra le fonti verdi. Ma la commissione europea ha tirato dritto, dicendo al suo gruppo di esperti che non farà modifiche sostanziali alla bozza.

Infine, ed eccoci all’ultimo aggiornamento, qualche giorno fa Werner Hoyer, il presidente della Banca Europea degli Investimenti, che sarebbe il braccio finanziario della Ue, colui che poi caccia i soldi, ha detto che alla fine non gliu interessa granché di quello che decide la Commissione, e che la Bei comunque non finanzierà gas e nucleare, perché “la tassonomia verde ti può permettere di fare alcune cose, ma non significa che le devi fare”. La BEI, ha detto, seguirà ovviamente le regole della tassonomia, ma ignorerà le parti che non ritiene compatibili con l’azione climatica necessaria. Non incanalerà quindi investimenti nell’atomo e probabilmente neppure in buona parte dei progetti sul gas.

TROVA IL BIAS! – CHERRY PICKING

Allora qui inauguriamo una nuova rubrica, che mi è venuta in mente facendo la puntata di ieri, quella sulle librerie indipendenti. la rubrica si chiama “Trova il Bias”, e passiamo in analisi articoli comparsi sui giornali che contengono dei bias cognitivi, degli errori logici, e li smascheriamo. 

È una rubrica che non ha una cadenza fissa, almeno per adesso, vediamo se vi piace, la farò solo quando trovo articoli interessanti da questo punto di vista, quando meno ve l’aspetatte, perché il bias è sempre dietro l’angolo. Anzi, vi invito a segnalarmi articoli fallaci, quando li incontrate, scrivendomi nei commenti dei video su YT.

Ad ogni modo, ciancio alle bande, come diceva Giurato, e partiamo con la prima puntata di “Trova il bias”. L’articolo in questione appare su Quattro Ruote e s’intitola “Diess: In Europa sarà quasi impossibile dire addio alle endotermiche”. Diess sarebbe il Ceo di Volkswagen Herbert Diess che, si apprende dal titolo, sembrerebbe abbastanza scettico sul fatto che in Europa ci sia una svolta verso le auto elettriche.

Poi però, apprendo grazie a un ottimo lavoro fatto dal sito Vai elettrico, che le cose non stanno esattamente così. L’intervista originale Diess l’ha rilasciata al magazine The Verge, e il titolo è leggermente diverso «Come Volkswagen può reinventarsi Ev Company. Parla Herbert Diess». Ev sta per electric vehicle. Insomma, l’opposto. E infatti il Ceo di Volkswagen racconta come sta trasformando la prima casa automobilistica del mondo in un grande costruttore di veicoli elettrici.  

Poi quando l’intervistatore gli chiede se pensa che sia possibile completare la transizione verso l’elettrico entro il 2035 lui risponde, parafrasando, che è un gran casino, e che non è che si possono semplicemente spegnere le auto a combustione interna, che servono nuove mega fabbriche di macchine elettriche e insomma tutta una serie di fattori per cui ritiene impossibile una riconversione completa all’elettrico entro quella data. 

Ora al di là del suo ragionamento, che pone indubbiamente tutta una serie di criticità reali, il punto è: il titolista del magazine 4 ruote che ha estrapolato questa frase, l’ha messa come titolo dell’articolo ribaltando il senso dell’intervista originale, in quale bias cognitivo è incappato? 

Vi do 5 secondi per pensarci. Si tratta del bias del Cherry Picking, raccogliere ciliege, che consiste nell’estrapolare da un discorso, solo alcuni elementi, spesso secondari, che possono essere usati per avvalorare una nostra tesi, e tralasciare tutto il resto, che invece va nella direzione opposta. Cherry picking, si chiama.

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