Un esperimento di contrasto all’isolamento sociale e cura reciproca. Accompagnati da una delle protagoniste vi portiamo a scoprire questo progetto di coabitazione solidale.
Un esperimento di contrasto all’isolamento sociale e cura reciproca. Accompagnati da una delle protagoniste vi portiamo a scoprire questo progetto di coabitazione solidale.
Verusca, Luca e Fabrizio sono testimoni del fermento che anima i borghi e le valli dell’appennino centrale, un’area che vuole rinascere attraverso festival, ecomusei, cooperative e altri strumenti per tenere vivo il tessuto sociale.
Con questo articolo, il nostro direttore annuncia la nascita di un nuovo filone di approfondimento di Italia che Cambia: quello sull’abitare collaborativo. Nei prossimi mesi affronteremo gli aspetti sociali, psicologici, economici, ecologici, legali e non solo di questo ambito così importante della nostra vita. Per ora ci limitiamo a presentare il concetto e il senso e soprattutto chiediamo anche un vostro parere, un vostro contributo di senso. Per costruire questo racconto in maniera davvero condivisa, anzi collaborativa.
Da pochi giorni il gruppo di Italia Che Cambia è rientrato da una trasferta a Berlino. Ma cosa siamo andati a fare nella capitale tedesca? Ve lo spieghiamo in questo racconto di un viaggio incredibile, un mix di lavoro di squadra, momenti di comunità, tessitura di relazioni e connessioni e scoperta di progetti virtuosi di abitare sostenibile e collaborativo.
Quali sono i benefici del cohousing sulle persone e sulla città? Abbiamo avuto l’occasione di incontrare Valentina De Masi, una giovane che ha scelto di intraprendere questa nuova esperienza di vita grazie al progetto di cohousing Vivendo a Campolongo sul Brenta. Valentina ha infatti vissuto in questa realtà per circa un anno e ci ha spiegato i vantaggi di sperimentare una dimensione sociale del vivere sostenibile.
The Ecosphere è un luogo magico nato dal sogno di Cesare e Valentina, due ex ricercatori che, dopo aver girato il mondo, hanno deciso di ripiantare le loro radici al sud Italia. A Castel Campagnano, in provincia di Caserta, hanno creato un luogo di incontro e di scambio, dove imparare a vivere in autosufficienza e in armonia con la natura.
Desiderate un posto dove vivere che sia qualcosa di più di una semplice casa? Vi piacerebbe abitare in piccole comunità mosse da un reciproco appoggio e da un sincero senso di amicizia? Allora MeWe Abitare Collaborativo potrebbe essere la risposta che fa per voi. Una soluzione che ricrea l’atmosfera di un antico villaggio, superando l’isolamento dell’ultimo mezzo secolo.
A Catania, nel quartiere di San Berillo, si sperimenta un nuovo modello di “abitare” che parla di inclusione sociale per le categorie più fragili. Il progetto Sottosopra: abitare collaborativo, sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD, mira a proporre modelli di contrasto alla povertà abitativa e coinvolge vari partner locali e nazionale: Oxfam Italia, Trame di Quartiere, Diaconia Valdese, Sunia Catania, Impact Hub e altri attori del mondo istituzionale e imprenditoriale.
Attraverso una chiacchierata con i responsabili del Gruppo di Acquisto Immobiliare Cohousing Roma scopriamo i vantaggi del progettare e realizzare soluzioni abitative condivise, che prendono il meglio di esperienze come ecovillaggi, comuni e social housing in un contesto urbano e favoriscono socialità e sostenibilità.
A Torino c’è una società benefit che ha messo al centro della sua agenda la rigenerazione urbana come motore di una sostenibilità sia umana che ambientale. Si chiama Homers e nasce nel 2014 per progettare soluzioni abitative in cohousing, mettendo al centro la comunità sin dalle prime fasi di progettazione dei nuovi immobili. Vi parliamo oggi di questo progetto innovativo, partecipato e sociale, che sta contribuendo a creare un mercato edilizio complementare a quello classico.
Cascina Barbàn è la testimonianza di rinascita: di un borgo, di un territorio di un mondo apparentemente lontano, contadino. È la storia di Maurizio Carucci e Martina Panarese, che da Genova si sono spostati in Val Borbera per ricominciare una nuova vita partendo dall’agricoltura.
Da qualche anno Roberto Battista, storico collaboratore di Italia Che Cambia, ha cambiato vita trasferendosi in un piccolo borgo umbro dove ha lanciato diversi progetti di rivitalizzazione del territorio. In questo articolo racconta la sua esperienza e fornisce alcune utili indicazioni per chi vuole seguire il suo esempio.
Una casa “rotta” che riprende vita e viene trasformata in un progetto di ecovillaggio, ma anche una casa che “rompe” gli schemi per sperimentare la bellezza del crescere insieme. Si chiama, per l’appunto, LaCasaRotta e a Cherasco, tra le campagne piemontesi, è divenuto un progetto di vita comunitario che si ispira ai concetti di crescita felice e sovranità alimentare, per trovare insieme nuove “rotte”.
In occasione del viaggio nella Sicilia che Cambia abbiamo visitato il Giardino delle Bio-diversità, un luogo tra Catania ed Augusta dove vivono e lavorano insieme persone di origini e culture diverse legate dalla volontà di coltivare in maniera naturale.
Come si vive in un ecovillaggio? Cosa rende ogni ecovillaggio diverso dagli altri e quali invece sono le caratteristiche comuni a tutti? Quali sono le funzioni delle reti nazionali, continentali e globali in cui gli ecovillaggi si riuniscono? E cosa possiamo imparare, tutti, da queste esperienze? Ne parliamo con Genny Carraro, facilitatrice e attivista, nonché direttrice di Gen Europe, la rete che riunisce gli ecovillaggi europei.
Da un’idea dell’associazione Refugees Welcome, nata per promuovere la cultura dell’accoglienza e dell’ospitalità, è stato avviato a Torino “Coinquilini solidali”, un progetto che fa incontrare chi offre e chi cerca casa, sulla base dei bisogni e delle caratteristiche di entrambi. Una risposta alle esigenze abitative di una fascia variegata di persone che si trova a fare i conti con il tema “casa”.
Riqualificare due strutture abbandonate per farle divenire centro propulsore della rinascita di Grottole, un borgo a poca distanza da Matera che in passato è stato crocevia internazionale di persone e culture e che oggi rischia di divenire un paese fantasma. Andrea Paoletti ci parla del progetto “Wonder Grottole” e ci spiega come ognuno di noi può contribuire al ripopolamento di questo bellissimo paesino in cima alle colline lucane.