Vi raccontiamo la storia di Silvia Baistrocchi, a cui a vent’anni è stata diagnosticata la sclerosi multipla. Dopo un lungo lavoro, tanti alti e bassi, ha vinto la malattia e oggi si racconta sui social per ispirare altre persone.
Storie, esempi, riflessioni utili, stimolanti e replicabili per cambiare la propria vita e il mondo, per realizzare i propri sogni o anche solo per rilassarsi e apprezzare frammenti concreti di Italia che Cambia.
Vi raccontiamo la storia di Silvia Baistrocchi, a cui a vent’anni è stata diagnosticata la sclerosi multipla. Dopo un lungo lavoro, tanti alti e bassi, ha vinto la malattia e oggi si racconta sui social per ispirare altre persone.
Sulla costa marchigiana c’è un panificio che racconta il territorio attraverso lievitazioni lente, farine di grani antichi e una cucina che rispetta la stagionalità. Pandefrà è molto più di un forno: è un punto d’incontro tra tradizioni locali e creatività.
A 51 anni Mariella Lacatena ha lasciato il suo lavoro e si è iscritta a un corso di coaching. Questa scelta ha cambiato la sua vita e ora, a 59 anni, la sua missione è aiutare altre persone a compiere questo percorso.
La nuova vita di Antonio Palana è una bakery moderna di fronte alle Isole Eolie. Un luogo dove pane e cultura si incontrano per promuovere benessere rispettando i territori e le comunità locali.
Vent’anni fa Alessandro ha lasciato Milano e una carriera già avviata per fare ritorno in Sicilia. Qui ha dato vita a Casa Museo del Sapone, uno spazio museale dedicato alla storia e alla scienza del sapone.
Dopo tanto peregrinare in giro per il mondo Silvia e Toti hanno scelto l’Abruzzo. Qui hanno fondato l’associazione Terramore che propone attività olistiche e pratiche di agroecologia per una cultura rigenerativa della terra e del cuore capace di generare un cambiamento profondo.
Uscito dal carcere dopo 12 anni di detenzione, Bruno Mazza si è reso conto che nessuno avrebbe fatto nulla per allontanare i giovani di Caivano da criminalità, droga e abbandono scolastico. E allora ci ha pensato lui, fondando l’associazione Un’infanzia da vivere.
Dieci anni fa una coppia di Catania ha deciso di cambiare vita, lasciando la città per spostarsi in un borgo tra le alture dei Nebrodi, dove ha costituito una cooperativa per contribuire alla nascita di una comunità solidale.
Massimo e Antonio sono una coppia nella vita e nel lavoro che dal centro di Napoli si è trasferita nel paese di Borgo Foresta per investire nel territorio attraverso uno spazio che unisce natura, arte e socialità.
Dopo aver lasciato una promettente carriera in una multinazionale, Sarah Zordan ha iniziato a dedicarsi al coaching, ovvero aiutare le persone a realizzare i propri obiettivi. Non lo fa in aule né in uffici, ma fra le piante di lavanda del suo campo alle pendici delle Dolomiti.
I viaggi in solitaria per le donne sono molto più che semplici avventure: nonostante i pregiudizi e le sfide, Diana ha deciso nel 2014 di iniziare a viaggiare per il mondo da sola. Emancipazione, libertà e scoperta personale hanno abbattuto gli stereotipi e hanno permesso a “In viaggio da sola” di affrontare l’ignoto con coraggio.
Casa Pachamama è un rifugio immerso nella natura incontaminata e selvaggia dei monti Picentini, a ridosso del fiume Tusciano, dove un gruppo di amici ha dato vita a un progetto di vita comunitaria. Le regole sono: solidarietà, sostenibilità, condivisione e il desiderio di abbandonare la frenesia cittadina per vivere secondo i cicli naturali. Qui, tra attività comunitarie, artigianato e spiritualità ancestrale, è facile trovare serenità e consapevolezza.
Gaetano – il nome è di fantasia, il nostro terapista forestale preferisce rimanere in anonimato – ha 48 anni, è laureato in giurisprudenza e ha lavorato per anni in un’azienda che non l’ha compreso né aiutato a crescere. Ora vive e lavora nei boschi e grazie ai boschi. La sua è una storia di riscatto, non sociale bensì umano. È attualmente un nomade digitale e la sua unica terapia è la foresta.
Originario di Villanova Strisaili, dieci anni faGianluigi Bonicelli abbandona il lavoro nell’edilizia per cambiare vita, dedicandosi a un’iniziativa che vuole valorizzare l’identità e lo stile di vita collegato al fenomeno della longevità. Il suo progetto, Selvaggio Verde, offre esperienze uniche immerse nel Gennargentu, promuovendo un approccio alla conoscenza dei territori sostenibile e consapevole, in cui il rispetto pondera ogni passo e la quotidianità è in sinergia con l’ambiente circostante.
Sabrina Steriti si è reinventata decine di volte: è stata fotografa, cameriera, cuoca, imprenditrice e ha perfino fatto le consegne a domicilio. Una svolta decisiva nella sua vita è stata l’avvicinamento alla cucina vegana, che le ha permesso di aprire un’attività di ristorazione. Adesso Sabrina vive in Thailandia ed è una nomade digitale.
Dopo una vita trascorsa a Londra, dove si trasferisce da giovanissimo lasciandosi alle spalle la periferia milanese, Alessandro Lo Porto si rende conto di voler cambiare strada. Viaggia in solitaria e attraversa in bici il Cile e l’Argentina. Ritorna a Londra e poi di nuovo in Sudamerica per un periodo più lungo. Rientrato in Europa va vivere in Polonia e infine trova il suo posto nel mondo sull’appennino reggiano, dove oggi coltiva il suo “Orto che non c’è”.
Al limitare della pianura Padana, dove la terra inaridita dallo sfruttamento intensivo sembra quasi aggrapparsi alla fertilità ancora intonsa dell’appennino, sorge il Filo di Salice. Creato da Elia e Giada – expat londinesi rientrati in Italia qualche tempo fa –, questa piccola realtà agricola vuole creare un esempio virtuoso e replicabile di produzione, vendita e consumo di ortaggi in modo consapevole.
A Monesi, al confine fra Liguria e Piemonte, Simona e Maurizio contribuiscono a mantenere vivo il paesino in cui si sono trasferiti per coronare il sogno di gestire l’albergo “La Vecchia Partenza”. Purtroppo la seggiovia che li aiutava molto favorendo il turismo è fuori uso dal 2016, ma i due non si perdono d’animo e continuano a battersi per mantenere viva la montagna dove abitano e lavorano.
Lontano dai luoghi del turismo di massa, l’Elba custodisce preziose perle di buone pratiche e sostenibilità. Una di esse è stata creata da Davide Fabbri e Michela Francia, romagnoli arrivati sull’isola qualche anno fa e fondatori de I Giardini di Poseidone, un’azienda agricola basata sulla permacultura e sull’agricoltura organica e rigenerativa. La loro è una storia che racchiude molti dei temi che stanno da sempre a cuore a Italia che Cambia: l’immaginario e il lavoro su di esso, un’agricoltura più osservatrice della natura e meno viziata dal controllo umano e il suolo visto come parte organica di un ecosistema. Scopriamo insieme questi e altri aspetti che stanno contribuendo alla buona riuscita dell’esperienza.
Emanuele è un ragazzo pontremolese che, dopo la laurea, anziché partire alla ricerca di nuovi lidi, decide di restare in Lunigiana per dare forma alla sua passione. Diventa mastro birraio e inizia a produrre la sua birra artigianale, creandone una linea con ingredienti a chilometri zero. Un aspetto fondamentale della sua attività è la circolarità: come ci spiega nella video-intervista, i residui solidi del processo di produzione della birra non vengono scartati ma impiegati per fare il pane. Oggi, a distanza di dieci anni, ci racconta il suo percorso e la sua idea di confine.
I protagonisti dell’Italia che Cambia raccontano le loro esperienze, dimostrando con l’esempio che un modo diverso di vivere e agire è possibile. Uno spazio di racconto e ispirazione per generare nuovi cambiamenti.
In questa rubric mensile Fabrizio Corgnati si confronta con una serie di ospiti per mostrare che se lo vogliamo “la fine del mondo NON è vicina”. E nemmeno la nostra fine!
Francesco Bernabei si definisce uno sviluppatore sociale. In questa rubrica esplora e racconta i modelli di sviluppo sociale che generano un cambiamento positivo e concreto.
Una rubrica per condividere con voi le iniziative che organizziamo in giro per il Paese, i resoconti dei nostri incontri e le riflessioni dei protagonisti di Italia che Cambia e dei nostri partner in un racconto mai autoreferenziale.
Centinaia di video e articoli che mostrano e dimostrano che lontano dai riflettiori esiste un’Italia che Cambia, che agisce e reagisce, generando ogni giorno un mondo diverso, migliore, empatico, biodiverso e sostenibile.
A distanza di un po’ di tempo dal nostro primo incontro, torniamo a intervistare i protagonisti delle storie di cambiamento raccontate in questi anni per un aggiornamento sull’evoluzione dei loro progetti e della loro vita.
“Filò, il filo del pensiero”: un gruppo di giovani accomunati dalla passione per la filosofia e la pedagogia porta queste pratiche fra i banchi di scuola, per dialogare con le menti fresche, curiose e fertili dei più piccoli.
“Meme” è uno spazio di approfondimento filosofico e pratico in cui si affrontano argomenti centrali nei nuovi paradigmi e negli antichi pensieri che costellano l’Italia e il mondo che cambia con esperti di settore.
OIA’, un’associazione che porta avanti un modello itinerante di educazione creativa, libera e consapevole, dopo una esperienza decennale in giro per il mondo, condivide con i nostri lettori scoperte, riflessioni, domande.
Un altro immaginario per la Calabria. Questo format racchiude 10 tappe, 10 articoli e 10 video-storie di testimonianze ed esperienze che mostrano che la Calabria è (anche) molto lontata da stereotipi e immaginari decadenti.
Gli Ashoka Fellow portano avanti “idee innovative che trasformano i sistemi sociali e producono benefici nelle vite di milioni di persone” tracciando la rotta che permette alle persone di fiorire in circostanze nuove.
Hangar Piemonte condivide domande e traiettorie di ricerca, interrogandosi sulla complessità per aprire un dialogo e un confronto verso tutti quei soggetti, che in questo momento vivono processi di trasformazione culturale.
Una proposta che, partendo dalla teologia di Matthew Fox, unisce diverse tradizioni spirituali sia occidentali che orientali per rivolgersi a chiunque oggi sia in ricerca, apertura e rinnovamento.
“Ma cosa c’entrano le favole con Italia che cambia?”. Emanuela Sabidussi ci porta a toccare alcuni dei temi fondamentali del nostro tempo con il linguaggio profondo e ancestrale della favola. Provare per credere.
Il Manifesto condiviso della sostenibilità a piedi e in bicicletta contiene una serie di indicazioni per ridurre il più possibile l’impatto ecologico delle attività in natura. Ecco come metterle in pratica.
Il MASE ha annullato della Valutazione di impatto ambientale relativa all’impianto Fer previsto nelle vicinanze del sito Unesco di Putifigari.