“L’ultimo giorno di Gaza”: cresce la mobilitazione per le manifestazioni del 9 maggio
Si avvicina il 9 maggio e cresce il sostegno verso la mobilitazione “L’ultimo giorno di Gaza”.

Dal 5 maggio scorso la Striscia di Gaza è tornata ad essere sotto assedio di un’escalation militare senza precedenti, è stato approvato infatti il piano per l’occupazione totale. Agli occhi del governo israeliano è tutto ammissibile – anche dichiarazioni come quella del ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich, per cui Gaza dovrebbe essere “completamente distrutta” – perché rientra nella strategia della distruzione di Hamas. E ai nostri occhi?
Dal 7 ottobre 2023 sono circa 52.000 le vittime del conflitto, 14.000 i dispersi. Una vera e propria catastrofe umanitaria resa ancora più drammatica dalla mancanza di scorte mediche e di cibo a causa del blocco imposto da Israele che impedisce anche qualsiasi accesso agli aiuti umanitari.
In concomitanza del 9 maggio, la Giornata dell’Europa in cui si celebra il suo processo di unificazione, è stato lanciato un appello che circola da giorni in rete, “L’ultimo giorno di Gaza”. Promosso da Paola Caridi, Claudia Durastanti, Micaela Frulli, Giuseppe Mazza, Tomaso Montanari, Francesco Pallante ed Evelina Santangelo chiede di parlare di Gaza ovunque, su siti, canali video, social, nelle strade e nelle piazze, sempre con gli hashtag #ultimogiornodigaza e #gazalastday.
L’iniziativa vuole sensibilizzare l’opinione civile sulla crisi in atto a Gaza ed evidenziare anche le grosse contraddizioni del ruolo e delle posizioni assunte dall’Unione Europea, fondata sul valore della pace per porre fine ai ricorrenti e sanguinosi conflitti culminati nella Seconda guerra mondiale.
In tanti stanno esprimendo sostegno a questo grido di resistenza, intellettuali, giornalisti, politici, scienziati, accademici e artisti. Dall’attivista Patrick Zaki, alla Casa Internazionale delle Donne, al CSD Peppino Impastato, NO MAFIA Memorial, Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato e l’Associazione Culturale Peppino Impastato. Il 9 maggio ricorre anche il 47esimo anniversario di morte del giornalista di Cinisi ucciso barbaramente dalla mafia.
“Senza il mondo Gaza muore. Ed è altrettanto vero che senza Gaza siamo noi a morire. Noi, italiani, europei, umani. Per rompere il silenzio colpevole useremo la rete, che è il solo mezzo attraverso cui possiamo vedere Gaza, ascoltare Gaza, piangere Gaza. Perché possano partecipare tutte e tutti, anche solo per pochi minuti. Anche chi è prigioniero della sua casa, e della sua condizione: come i palestinesi, i palestinesi di Gaza lo sono. Perché almeno stavolta nessuna autorità e nessun commentatore allineato possa inventarsi violenze che occultino la violenza: quella fatta a Gaza”, si legge nell’appello.
Chiunque può aderire alla campagna attraverso azioni semplici:
- Postare contenuti sui social con gli hashtag #GazaLastDay e #LUltimoGiornoDiGaza
- Cambiare l’immagine del profilo con grafiche simboliche legate alla campagna
- Scrivere post personali o condividere testimonianze e informazioni verificate su quanto accade a Gaza
- Partecipare a presìdi, manifestazioni o flashmob organizzati nella propria città
- Diffondere arte, poesie, disegni, video o altri contenuti creativi di resistenza e solidarietà
- Contattare media e rappresentanti politici per chiedere una presa di posizione chiara e immediata
- Unirsi a dirette, webinar o spazi di discussione online promossi da attivisti, giornalisti e ONG
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