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13 Giugno 2025
Podcast / Io non mi rassegno

Olbia–Tel Aviv, il nuovo volo tra sicurezza e polemiche – INMR Sardegna #82

Parliamo del nuovo collegamento charter tra Olbia e Tel Aviv con commento di Fawzi Ismail di Sardegna Palestina. Parliamo poi di accessibilità e barriere architettoniche, del nuovo bonus per bambine e bambini sardi e infine, spazio ai risultati del referendum.

Autore: Redazione Sardegna che Cambia
sardegna
L'articolo si trova in:

Trascrizione della puntata

È stata annunciata da la nuova sardegna come una delle novità più delicate dell’estate all’aeroporto Costa Smeralda, ma alla delicatezza si è fin da subito contrapposta una presa di posizione netta e rigida soprattutto da parte di chi da anni, chiede lo stop ai rapporti con lo stato di Israele: sto parlando del nuovo collegamento charter tra Olbia e Tel Aviv, una connessione che richiama l’attenzione non tanto per il valore turistico e commerciale, ma soprattutto per il contesto internazionale in cui si inserisce. Il collegamento infatti prevede controlli speciali su passeggeri e bagagli, in collaborazione con le autorità israeliane. Il volo sarà sarà gestito con un protocollo di sicurezza rafforzata, coordinato dalla polizia di frontiera, e vedrà in campo anche agenti israeliani in borghese, che effettueranno verifiche supplementari e mirate sui passeggeri e sui bagagli. Come precisa la nuova sardegna le misure, pur visibili, saranno attuate con discrezione e senza creare tensione: si tratta di un adeguamento prudente agli standard internazionali in contesti definiti “sensibili”, che mira a tutelare sia la sicurezza che la qualità del servizio. Come anticipato si tratta però di una notizia che ha fatto discutere anche in virtù dei vari confronti aperte nelle istituzioni isolane – regione compresa – rispetto alla volontà caldeggiata da sempre più persone anche in sardegna di interrompere i rapporti con Israele in virtù dell’occupazione dei territori e del massacro della popolazione palestinese. Una notizia che può poi far scaturire non poche domande: controlli mirati (ad esempio) ma verso chi? Perché la presenza di agenti israeliani, in borghese? La loro azione sarà circoscritta a una porzione dell’aeroporto? Domande che al momento non trovano risposte definite ma nel frattempo, abbiamo deciso di chiedere un commento alla notizia a Fawzi Ismail, medico palestinese e sardo, presidente dell’associazione sardegna Palestina. 

Nel 2025 possiamo stampare organi in 3D, parlare con l’intelligenza artificiale e visitare Marte in realtà virtuale, ma abbiamo ancora luoghi, città e paesi che sono inaccessibili a causa di barriere architettoniche e sensoriali. Nel sud sardegna ad esempio oltre l’80% dei locali commerciali ha barriere architettoniche che impediscono l’accesso a persone con disabilità motorie, se guardiamo invece al comune di Oristano, in settimana l’unione sarda ha evidenziato grazie alla denuncia di un cittadino come la città – settima in sardegna per numero di abitanti – non sia ancora dotata di un PEBA, un piano ovvero per l’eliminazione delle barriere architettoniche. In merito a quest’ultimo dato, il comune di Oristano ha assicurato che il piano è attualmente all’attenzione della giunta, ma quella attuale si presenta come una realtà abilista, escludente quindi verso le persone con disabilità. Continuare a ignorare queste disuguaglianze significa accettare che una parte della popolazione viva ai margini e non per mancanza di capacità, ma per mancanza di volontà politica e culturale. Quello che però vogliamo raccontare è anche una sardegna che cambia e che in questo caso, agisce per porre rimedio all’esclusione determinata dalla visione abilista dei luoghi prima: Confcommercio sud sardegna in settimana ha ad esempio dato il via al progetto Io Rampo, iniziativa che punta a rendere accessibili i locali del territorio, abbattendo barriere architettoniche, culturali e informative. L’obiettivo è infatti anche quello di costruire una rete di esercizi commerciali accessibili, che siano inoltre individuabili attraverso un portale online. Una iniziativa guidata anche dall’idea che l’accessibilità non sia solo una questione tecnica, ma anche un indicatore di civiltà. Progetti come questo mostrano che il cambiamento è possibile, ma richiede volontà, ascolto e azione concreta, affinché la Sardegna diventi davvero luogo in cui tutte e tutti possano entrare, partecipare, vivere.

La Regione Sardegna punta sulle persone più piccole per contrastare lo spopolamento dei paesi. Via libera infatti dalla Giunta come riporta il sole 24ore alle nuove linee guida per sostenere le famiglie nei comuni con meno di 5.000 abitanti: per ogni nuova persona nata, adottata o affidata, le famiglie residenti – o che scelgono di trasferirsi – potranno ricevere un contributo mensile fino a 600 euro per il primo figlio o figlia, e 400 euro per i successivi, fino al compimento del quinto anno di età. «È una misura su cui puntiamo molto per rilanciare i piccoli centri dell’isola», ha dichiarato l’assessore regionale alla Sanità, Armando Bartolazzi. I fondi verranno erogati in due tranche, sulla base dei dati aggiornati Istat relativi alla popolazione infantile nei comuni interessati, a partire dal primo gennaio 2025. Ricordiamo che nel 2023 la Sardegna ha registrato il tasso di natalità più basso nel territorio italiano: appena 4,9 nati ogni mille abitanti, contro una media di 6,7, e da qui arriva la spinta a invertire la rotta. La speranza è che a queste misure seguano anche sempre più azioni concrete per garantire ai piccoli centri non solo nuove nascite, ma anche vere opportunità di crescita: dal diritto alla salute a quello all’istruzione, dalla socialità ai servizi essenziali, per una qualità della vita che renda davvero possibile restare, o tornare, a vivere nei paesi.

L’esito dei cinque quesiti su lavoro e cittadinanza al centro della consultazione referendaria dell’8 e 9 giugno, ha provocato non poche riflessioni e un po’ di malcontento. All’indomani della notizia sul mancato raggiungimento del quorum, ci sono state diverse discussioni soprattutto rispetto al tema dell’astensionismo, un fenomeno sempre più forte anche nell’isola che però, va ben oltre la scelta individuale. Il mancato appello alle urne parla di una diffidenza, di una distanza sempre più forte rispetto alla politica e anche alle istituzioni. È emblema di una frattura, ma quello che troppo spesso non si considera è che l’astensione oggi è diventata anche una forma silenziosa ma potente di espressione politica. L’affluenza in Sardegna come riporta Ansa si è fermata intorno al 27,4%, con alcune eccezioni determinate però soprattutto dalle contemporanee elezioni comunali: a Nuoro ad esempio si è arrivati a oltre il 59%, e a Luras, in Gallura, al 60%. Un dato però ha risuonato particolarmente, ed è il fatto che la Sardegna è la regione che ha espresso con più forza il proprio favore al referendum sulla cittadinanza. Secondo i dati ufficiali, nonostante non si sia raggiunto il quorum, le province sarde occupano i primi posti per percentuale di voti favorevoli, a testimonianza – come riporta la nuova sardegna – di un orientamento chiaro e condiviso da gran parte dell’isola.  In testa alla classifica figurano Cagliari e Sassari, entrambe con il 75,7% di voti a favore, seguite da Nuoro con il 74,4% e Oristano con il 73,8%. A completare la top five, unica eccezione non isolana, c’è Palermo, con un comunque alto 71,7% di sì. Un’indicazione chiara che arriva da territori spesso messi ai margini del racconto politico italiano: chi in Sardegna ha scelto di votare lo ha fatto prendendo parola su un tema cruciale come quello della cittadinanza, e il largo consenso raccolto – pur senza effetto legislativo – assume un valore simbolico preciso: la volontà di riconoscere pieni diritti a chi è parte integrante delle nostre comunità. Un segnale che richiama la politica a non archiviare il tema, ma ad ascoltare la richiesta di giustizia e contrasto all’esclusione.

Sardegna che cambia è il 7° portale regionale aperto da Italia che cambia. Nella rassegna stampa settimanale, oltre alle principali notizie raccontiamo gli articoli usciti sul portale sardo, vediamoli insieme

Lunedì abbiamo inaugurato la nostra settimana di pubblicazioni con un prezioso editoriale di federica Marrocu e Nicola Piu di Assemblea Natzionale Sarda. Il 25 giugno saremo infatti insieme all’ Assemblea Natzionale Sarda a “A Manu Pigada: Àndalas de Comunidadi”, evento organizzato in occasione della Queeresima 2025, progetto politico e culturale di ARC che crea un percorso-ponte di 40 giorni tra la Giornata mondiale contro l’omo-lesbo-bi-trans-intersex-afobia e il Pride. La riflessione di Federica e Nicola si concentra su quello che sarà il tema dell’evento: comunità, identità e autodeterminazione in chiave decoloniale e intersezionale. Un testo e un evento prezioso che riflette sul ruolo che come collettività possiamo rivestire, diventando comunità che includono, ascoltano, accolgono, dove le differenze non si tollerano soltanto, ma si intrecciano, si sostengono, si riconoscono. Da leggere, lo trovate su www.sardegnachecambia.org

La nostra redazione ha ricevuto una lettera anonima che denuncia gravi criticità ambientali nelle isole minori dell’arcipelago della Maddalena, che martedì abbiamo ripubblicato integralmente.

Si tratta di una testimonianza che chiede a gran voce di fare di più per un territorio troppo spesso in balia di logiche che non hanno cura dello spazio naturale, e che ci invita a riflettere sulla situazione di un patrimonio naturale di inestimabile valore, sotto attacco di un turismo selvaggio e di una gestione spesso insufficiente. In merito però, abbiamo chiesto un commento a Lucia Spanu di Italia Nostra Sardegna, sezione La Maddalena. Vi lascio direttamente al suo contributo audio e ne approfittiamo per ringraziare Italia Nostra Sardegna per il lavoro decennale a tutela della nostra Isola

Mercoledì spazio alla street art che da valore ai luoghi attraverso il racconto di quanto accade A Cagliari, tra le saline e il lungomare di Su Siccu, dove è nato un nuovo capitolo di creatività partecipata.  A fine maggio, grazie all’impegno dell’associazione Urban Center, si è dato vita a un’opera di street art che si integra nel percorso della prima galleria d’arte contemporanea a cielo aperto della città: la Galleria del Sale. Un progetto che va oltre l’arte, simbolo di dialogo, collaborazione e rigenerazione urbana, che si arricchisce ora con una nuova creazione che trasforma un luogo di abbandono in un punto di incontro e contaminazione culturale. Trovate le foto dell’opera e la storia della Galleria sempre su sardegna che cambia.

Con l’arrivo dell’estate si riaccende il faro sul turismo nell’Isola, meta ambita del Mediterraneo, ma dietro le spiagge da cartolina e i voli pieni, si fa strada una domanda: che impatto ha il turismo sulla vita reale dell’Isola? E soprattutto, che tipo di esperienza vogliamo vivere – e far vivere – quando attraversiamo un territorio? Una risposta arriva da Mogoro, e giovedì ce l’ha raccontata la nostra Sara Brughitta. Qui è nata Mariposas de Sardinia, una cooperativa che ha fatto del turismo sostenibile una vera missione. Attraverso il progetto Sensitour, propongono un modo nuovo di viaggiare: lento, esperienziale, consapevole. Non si tratta solo di offrire alternative al mare, ma di restituire dignità a luoghi e comunità che non sono – come si dice spesso in Sardegna – parco giochi per turisti. Non perdetevi questo articolo e la preziosa realtà che racconta, lo trovate sempre su www.sardegnachecambia.org

E anche questa settimana in chiusura vi segnaliamo alcuni dei prossimi eventi sparsi nell’Isola:

  • Inizio col dirvi che oggi alle 18:30, nell’ambito della Primavera della salute mentale promossa da ASARP, la Libreria La Giraffa di Siliqua ospita la presentazione del libro “Franco Basaglia. Futuro e presente di una rivoluzione” con l’autrice Ludovica Jona in dialogo con Roberto Loddo. Interverrà anche Gisella Trincas, presidente di ASARP e UNASAM. Il libro, frutto di un’inchiesta sul campo, esplora l’eredità della Legge 180 e le sfide attuali della salute mentale in Italia, tra vecchie derive coercitive e modelli innovativi come i centri no-restraint e il co-housing. Sarà un’occasione per riflettere sul significato attuale della riforma basagliana e sull’urgenza di una cura più umana, inclusiva e accessibile, in un tempo in cui il disagio psichico – soprattutto tra i giovani – è sempre più diffuso e spesso invisibile.
  • fino al 15 giugno 2025 Alghero ospita il Genera Festival, un appuntamento dedicato al giornalismo, alla comunicazione e alle nuove generazioni, con al centro il tema delle “libertà”. Il festival, promosso da La Nuova Sardegna e con il coinvolgimento di diverse scuole sarde, propone un percorso di approfondimento culturale attraverso talk, laboratori pratici e presentazioni editoriali. L’obiettivo è mettere al centro il valore delle libertà – di parola, di pensiero, di espressione – in un momento storico in cui vengono messe costantemente alla prova. Tra Villa Maria Pia, Lo Quarter e le Tenute Sella & Mosca si alterneranno 12 eventi, 16 ospiti, 5 laboratori e 9 libri presentati, con un taglio trasversale e accessibile: dal giornalismo sportivo alla cucina come forma creativa di libertà, dalla narrazione per immagini alla riflessione sui linguaggi e le parole. Non perdetevelo, trovate maggiori info su www.generafestival.it
  • Se invece siete (o preferite stare) nel sud dell’Isola, sempre Gino al 15 giugno, Cagliari accoglie il Cicloraduno Nazionale FIAB, appuntamento annuale della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, che per la prima volta si svolge in Sardegna. Organizzato da FIAB Cagliari, l’evento porterà nel capoluogo centinaia di appassionati da tutto il territorio italiano per una settimana di pedalate, incontri e cultura. Il programma prevede escursioni giornaliere adatte a ogni livello, tra mare, parchi, siti archeologici e borghi storici, lungo gli itinerari della Ciclovia della Sardegna. Non mancheranno momenti conviviali, eventi serali, dibattiti pubblici e incontri con le istituzioni per riflettere sul ruolo del cicloturismo e della mobilità dolce nello sviluppo sostenibile dei territori. Una festa della bicicletta e dell’ambiente che punta a valorizzare il patrimonio naturale e culturale della Sardegna, promuovendo stili di vita più lenti e consapevoli.

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