179 milioni assegnati dal Consiglio regionale senza gara – INMR Sardegna #76
Oltre 179 milioni assegnati senza gara con la Legge di stabilità: ne parliamo con Sardegna Chiama Sardegna. La protesta sindacale al porto canale contro la società Nuova Icom per la realizzazione di un hub per l’eolico, il critico report Istat sul benessere in Sardegna e la spiaggia più bella del mondo, Cala Goloritzè.

Fonti
#leggedistabilità
Il regalo del Campo Largo con la Legge di stabilità
#protestaeolico
Cagliari, Pale eoliche al porto canale: scoppia la protesta sindacale
#benessere
Istat: indici di benessere dell’Isola sotto la media italiana
Benessere, dove si vive meglio in Sardegna? Il report dell’Istat racconta un’Isola divisa
IL BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE DEI TERRITORI LA REGIONE SARDEGNA
#calagoloritze
Cala Goloritzè è la spiaggia più bella al mondo del 2025
#SACC
Sa Die: il giorno in cui la Sardegna si ricorda di sé stessa
I Cammini in Sardegna: percorsi per risvegliare l’anima e la memoria
L’intelligenza artificiale che riscrive la realtà tra attivismo, propaganda e disinformazione
Trascrizione puntata
La prima manovra Finanziaria della maggioranza di campo largo in Sardegna è legge, ne abbiamo parlato nella precedente rassegna ma in settimana, un’inchiesta di Indip ha posto l’accento su due tabelle allegate alla legge di stabilità 2025, approvata dal consiglio regionale. Quest’ultimo, il consiglio regionale, avrebbe infatti distribuito “a pioggia” oltre 179 milioni di euro. Come scrive Pablo Sole, tra i beneficiari “ci sono diverse associazioni frequentate o addirittura fondate da politici di primo piano, decine di associazioni semisconosciute – non ai consiglieri regionali che hanno deciso di foraggiarle, evidentemente – e l’onnipresente Chiesa cattolica che, da sola, incasserà oltre 20 milioni di euro”. Continuo a leggervi un estratto dell’inchiesta, che sottolinea come “si parla di una valanga di denaro assegnata senza alcun bando pubblico e, dunque, senza alcuna valutazione. Il meccanismo è tanto semplice quanto banale: è sufficiente che un consigliere regionale peròri la causa ed ecco i bonifici da centinaia di migliaia di euro che aggirano l’antipatico lacciuolo dei pubblici bandi. Ai quali devono sottostare – correttamente – i comuni mortali”. Tra i casi più eclatanti ci sono l’assegnazione di 1,2 milioni di euro per coprire le spese di funzionamento dell’associazione di promozione sociale Sardegna verso l’Unesco, 150 mila euro a ogliastra eventi per il progetto “scatti di viaggio” su cui però, come sottolinea Indip, sarebbe impossibile ottenere ulteriori informazioni ma anche 50mila euro che dovrebbero finire nel conto corrente del Centro aiuto alla vita come contributo per la gestione ordinaria e progetti di sostegno alla vita, scelta quest’ultima che come riporta Indip, proobabilmente “soddisfa i militanti pro vita”. Al centro, lo ribadiamo, il fatto che ci sia una assegnazione di soldi pubblici che non passa per bando, ma per la discrezione individuale dei consiglieri regionali. In merito, Sardegna Chiama Sardegna che aveva già lanciato una petizione contro l’assegnazione di contributi pubblici senza gare o selezioni, ha ribadito come si tratti di una prassi eticamente inaccettabile. Ma in merito vi lascio direttamente al commento che arriva dal portavoce di Sardegna Chiama Sardegna, Danilo Lampis
Un nuovo fronte di polemica si apre attorno allo sviluppo dell’eolico in Sardegna perché dopo mesi di dibattito sui grandi impianti off-shore lungo le coste dell’Isola, ora è il porto canale di Cagliari al centro delle proteste. Secondo quanto riportato da L’Unione Sarda, la società Nuova Icom – attiva nel settore dell’energia marina – ha chiesto una concessione di 250 metri di banchina per realizzare un deposito, e un’area operativa, destinata all’assemblaggio e alla spedizione di torri eoliche. Il progetto ha già ricevuto un primo via libera da parte dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna, ma ad arrivare è stata anche la risposta della Uiltrasporti. Il sindacato ha definito “inaccettabile” la proposta, soprattutto perché avanzata a fine mandato del presidente dell’Authority, Massimo Deiana. Come riporta ancora L’Unione Sarda, la Uil contesta non solo i tempi della proposta, ma anche la sua natura: le nuove attività, secondo il sindacato, non avrebbero alcun legame diretto con le funzioni portuali – “le banchine sarebbero destinate ad attività non portuali che possono essere esercitate in altre aree, senza alcuna connotazione di interesse pubblico”, scrivono – e rischierebbero inoltre di mettere una pietra tombale sul rilancio del traffico container, penalizzando centinaia di lavoratori e lavoratrici portuali. Come sottolinea Olbia.it, la vicenda si inserisce in un quadro più ampio, che vede la Sardegna trasformarsi in polo strategico per la produzione e la logistica dell’eolico nel Mediterraneo. Da Olbia a Cagliari, passando per Capo Figari, Tavolara e il sud dell’Isola, si moltiplicano i progetti legati all’energia del vento, ma con essi crescono anche le preoccupazioni per l’impatto ambientale, paesaggistico, ma anche per la scarsità di ricadute economiche positive per le comunità locali. La Uiltrasporti denuncia inoltre che la stessa Nuova Icom avrebbe già disatteso obblighi occupazionali previsti in precedenti concessioni, con tagli al personale e trasferimenti verso altre aziende. Da qui la richiesta di un intervento immediato da parte del Ministero dei Trasporti e della Presidente Todde. Una vicenda, quella del porto canale, che va oltre la semplice gestione di uno scalo: riguarda il futuro del lavoro, il rapporto della Sardegna con il mare e la direzione concreta che prenderà la transizione energetica sull’Isola, un qualcosa che non viene messo in discussione, ma che non può passare per logiche speculative.
La Sardegna presenta livelli di benessere “modesti” rispetto alla media italiana, ma si colloca comunque sopra la media del Mezzogiorno. A dirlo è il nuovo rapporto BesT – Benessere equo e sostenibile dei Territori – pubblicato dall’Istat, un rapporto che valuta il benessere non solo in termini economici, ma includendo anche qualità della vita, servizi, ambiente, cultura, innovazione e altri aspetti fondamentali. Come sottolinea Ansa, la Città metropolitana di Cagliari si conferma il territorio più virtuoso dell’Isola, mentre all’opposto, con per assurdo solo qualche chilometro di distanza, la provincia del Sud Sardegna presenta il quadro più critico: il il 52,7% degli indicatori ricade nelle fasce basse di benessere. Come riporta Sardinia Post, l’Istat ha infatti preso in esame 64 indicatori su undici ambiti fondamentali, tra cui salute, istruzione, ambiente, sicurezza, coesione sociale e qualità dei servizi pubblici. Proprio in salute e istruzione emergono le maggiori criticità: ad esempio nel 2023, oltre il 58% degli studenti di terza media non avrebbe raggiunto competenze adeguate in matematica. C’è per un punto di forza per l’Isola, l’ambiente. Il profilo dell’isola si caratterizza in materia ambientale per le migliori posizioni rispetto alla media per cinque indicatori su sette, primo fra tutti la raccolta differenziata dei rifiuti urbani. Seguono poi le migliori posizioni registrate in termini di impermeabilizzazione del suolo da copertura artificiale, quantità di rifiuti urbani prodotti, produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e disponibilità di verde urbano. Un quadro dunque articolato, tra criticità e punti di forza, che racconta una Sardegna in cammino – si spera – verso un benessere più equilibrato.
La spiaggia più bella del mondo, è sarda. Cala Goloritzé, gioiello incastonato nella costa di Baunei, in Ogliastra, ha conquistato il primo posto nella classifica internazionale 2025 sulle 50 migliori spiagge al mondo. A riportarlo è Ansa, che descrive la cala come un “anfiteatro mistico”, grazie alla sua distesa di ciottoli bianchi e alle acque limpide color smeraldo. Cala Goloritzé ha superato località paradisiache delle Filippine, della Tailandia e della Polinesia Francese, distinguendosi non solo per la sua bellezza naturale, ma anche per l’impegno nella tutela ambientale. Dichiarata monumento naturale negli anni ’90, è accessibile solo a piedi attraverso un sentiero o via mare, con limiti precisi di avvicinamento per proteggere l’ecosistema. Il suo celebre pinnacolo calcareo alto 143 metri è meta degli appassionati e appassionate di arrampicata, ma a colpire è soprattutto l’atmosfera definita “mozzafiato”, e che emoziona “fin dal primo sguardo”. Come sottolinea sempre Ansa, nella top 50 figura anche un’altra perla sarda: La Pelosa di Stintino, che si piazza al 50° posto. A incantare in questo caso sono le acque turchesi, calme e poco profonde, con vista sulla storica Torre aragonese del XVI secolo. Un riconoscimento importante che premia la bellezza e la cura dei tesori naturali dell’isola, e che conferma la Sardegna tra le realtà balneari più spettacolari al mondo.
Sardegna che cambia è il 7° portale regionale aperto da Italia che cambia. Nella rassegna stampa settimanale, oltre alle principali notizie raccontiamo gli articoli usciti sul portale sardo, vediamoli insieme
La nostra settimana di pubblicazioni non poteva che iniziare con una pubblicazione speciale per sa die de sa sardigna, in collaborazione con assemblea natzionale sarda. La firma è di Francesca Arcai, parte dell’assemblea, che ci ha raccontato come Sa Die de sa Sardigna sia il momento in cui la Sardegna ricorda la propria storia, le proprie lotte e la propria identità. È un giorno di resistenza, di memoria viva, di rivolta contro l’oblio e le narrazioni imposte dall’esterno: non un ricordo nostalgico, ma un esercizio di autodeterminazione e di riscoperta del proprio essere. È questa la vera forza di Sa Die: il suo essere una festa popolare, partecipata, scomoda a tratti, ma sempre autentica, che si fa strada tra le contraddizioni di un’isola che non si arrende.
L’invito è a superare le narrazioni stereotipate e a vedere la Sardegna come centro di una storia fatta di scelte, di parole, di simboli propri, che sfida le immagini patinate e le rappresentazioni standardizzate. Leggetelo, è un articolo prezioso. Lo trovate su www.sardegnachecambia.org
Martedì spazio invece alla nostra Sara Brughitta con un articolo su alcuni dei cammini spirituali presenti nell’Isola. In Sardegna ce ne sono otto e tra questi, il Cammino Francescano, il Cammino delle 100 Torri e il Cammino Minerario di Santa Barbara, si intrecciano in un racconto profondo che unisce fede, cultura e rispetto per l’ambiente. Camminare è un gesto antico che ha sempre unito l’essere umano alla propria terra e invita a riscoprire e riflettere sul nostro passato. Dal Cammino Francescano, che rievoca la presenza storica dei frati nell’Isola, all’esplorazione del Cammino delle 100 Torri, simbolo di resistenza e identità sarda, fino a giungere al Cammino Minerario di Santa Barbara, che ci ricorda le fragilità e le sfide ambientali del nostro tempo. L’articolo si concentra sul racconto di questi tre ma le realtà che connettono movimento e natura, nell’Isola non sono poche. Vi invitiamo a scoprirle, e se vi va anche a segnalarcele alla nostra mail sardegna@italiachecambia.org
Ieri invece abbiamo pubblicato un approfondimento della nostra Claudia Piras attorno al ruolo che sta assumendo l’intelligenza artificiale nella quotidianità, online e offline. In un momento storico in cui le immagini generate dall’AI sembrano perfette e irresistibili, la capacità di distinguere la realtà dalla finzione diventa sempre più complessa e automatica, ma la domanda che ci siamo posti è: a quale prezzo? Si tratta di una tecnologia che sta rivoluzionando non solo la comunicazione quotidiana, ma anche il modo in cui affrontiamo temi cruciali come la politica, i diritti umani e l’ambiente. Dall’uso virale di immagini create dall’AI per sensibilizzare su crisi umanitarie, come quella di All eyes on Rafah, alle manipolazioni più insidiose che distorcono la realtà e alimentano disinformazione e propaganda. In questo scenario, la sfida più grande è capire come proteggere la verità e le nostre coscienze da un’informazione sempre più “finta”, ma anche come regolare l’uso di queste tecnologie così potenti. Trovate un anticipo sui nostri social e l’articolo completo su Sardegna Che Cambia
E anche questa settimana in chiusura vi segnaliamo alcuni dei prossimi eventi sparsi nell’Isola:
- È aperta, nella sede di Sassari della Fondazione di Sardegna, la mostra “Tesori restaurati. Percorsi di conservazione nella Collezione della Fondazione di Sardegna”. L’esposizione, promossa dalla Fondazione, presenta una selezione di opere appartenenti alla propria collezione, recentemente sottoposte a interventi conservativi. Il percorso espositivo intende sottolineare come il restauro non sia solo un’operazione tecnica, ma un atto culturale che riaccende l’attenzione sul patrimonio e ne rinnova il significato. Le opere esposte appartengono a cinque artisti tra i più rappresentativi della scena artistica sarda del Novecento. Si tratta di tre lavori di Giuseppe Biasi, un dipinto di Filippo Figari, due opere di Mario Delitala, cinque di Carmelo Floris e due di Bernardino Palazzi. L’ingresso è libero, non perdetevela
- A primavera è sempre tempo di Monumenti Aperti e il tema della 29esima edizione è ‘dove tutto è possibile’, riferito sia alla ‘ramificazione’ operata dalla manifestazione, capace di raggiungere quasi tutti gli angoli del Paese, sia alla capacità di Monumenti Aperti di far percepire il patrimonio culturale come un’esperienza viva, in grado di ispirare e far sognare. Si inizia il 3 maggio con Aritzo, Arzachena, Sassari e Tortolì. Conosciuta oggi soprattutto per la Costa Smeralda ma troppo spesso dimenticata come culla di 8 straordinari siti archeologici, con 6 mila anni di storia alle spalle, Arzachena ha festeggiato nel 2022 il 100° anniversario dall’autonomia dalla cittadina di Tempio Pausania. È uno dei luoghi tappa della manifestazione che vi consigliamo di visitare, soprattutto la necropoli di Li Muri e la roccia monumentale naturale del Fungo – in cui vennero alla luce le più antiche testimonianze della cultura locale risalenti al Neolitico – insieme al villaggio nuragico de La Prisgiona, e alle tombe dei giganti. Se non avete mai visto questi posti, è una bellissima occasione!
- Infine, 7 maggio, a partire dalle ore 21, sul palco del Teatro degli Intrepidi Monelli a Cagliari andrà in scena unviaggio musicale in compagnia di Gianni Maroccolo. Come raccontano, lo spettacolo Il sonatore di basso non è solo una performance, ma un’esperienza che intreccia suoni, narrazione e incontro umano. Un progetto che supera i confini dei generi artistici: non un semplice concerto, né una lezione o una conferenza, ma un evento multidimensionale che celebra il 50° anniversario dal primo incontro con il basso elettrico di colui che oggi rappresenta uno dei suoi interpreti più influenti. Il tutto, con la partecipazione straordinaria di Andrea Chimenti, Mur Rouge e Andrea Salv.
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