
A Belmonte Calabro continua il progetto de La Rivoluzione delle Seppie con la riapertura della Casa di BelMondo, uno spazio in cui arte, memoria e comunità convivono.
Storie, esempi, riflessioni utili, stimolanti e replicabili per cambiare la propria vita e il mondo, per realizzare i propri sogni o anche solo per rilassarsi e apprezzare frammenti concreti di Italia che Cambia.
A Belmonte Calabro continua il progetto de La Rivoluzione delle Seppie con la riapertura della Casa di BelMondo, uno spazio in cui arte, memoria e comunità convivono.
Massimo e Antonio sono una coppia nella vita e nel lavoro che dal centro di Napoli si è trasferita nel paese di Borgo Foresta per investire nel territorio attraverso uno spazio che unisce natura, arte e socialità.
Verusca, Luca e Fabrizio sono testimoni del fermento che anima i borghi e le valli dell’appennino centrale, un’area che vuole rinascere attraverso festival, ecomusei, cooperative e altri strumenti per tenere vivo il tessuto sociale.
Il Coordinamento Donne di Montagna dal 2004 è impegnato a riportare in vita la montagna, renderla un luogo animato da nuove comunità con una nuova economia. In questo processo di crescita le donne svolgono un ruolo fondamentale coniugando curiosità, fantasia, creatività, spirito di innovazione, amore per la tradizione e capacità di crescere e far crescere i valori consolidati con le continue trasformazioni della società contemporanea.
Ci siamo ritrovati oggi ad Albenga per parlare di turismo in valle e più in generale di turismo nell’entroterra e nelle zone di confine. Esempio pratico quello della Val Pennavaire, che da oltre due anni lavora alla creazione di una rete che mette al centro il confronto tra commercianti e cittadini per progettare azioni collettive e una visione accogliente, condivisa e costruita dal basso – al servizio dei cittadini e di chi vuole scoprire questa valle e le sue bellezze – , mettendo al centro il territorio, con le sue peculiarità, e le genti che lo abitano.
Fare rete, riabitare, trasformarsi, essere un luogo di bellezza. Sono questi alcuni dei concetti chiave emersi dalla nostra chiacchierata con Eugenia Marzi, guida ambientale escursionistica della Cooperativa Madreselva. Con lei abbiamo parlato delle attività che Madreselva svolge in appennino, del suo legame con le aree interne e di come valorizzarle, riabitarle, tornare a viverle in maniera armonica.
Dopo anni trascorsi in giro per l’Italia e l’Europa, Ippolito Negro è tornato nel piccolo borgo che gli ha dato i natali, oggi popolato solo da poche decine di persone. Ispirato da questo territorio frammentato e di confine, dove la musica tradizionale è sempre stata un elemento di unione, Ippolito ci accompagna in un viaggio tra cultura agricola, valligiani, feste di paese e strumenti tradizionali che ancora oggi custodiscono un pezzo di storia di queste terre marginali.
La sua è un’attività ricettiva che dal 1832 offre ospitalità in una piccola frazione dell’alessandrino: qui da più di cent’anni resiste, nonostante il forte spopolamento che ha colpito la valle. Parliamo dell’Albergo Ristorante Ponte e del suo titolare Michele Negruzzo che a Cosola, in Val Borbera, apre le sue porte con gioia a chiunque si avventuri in questo territorio di confine.
Per quanto affascinanti, i piccoli borghi dell’entroterra italiano presentano spesso criticità dovute alla carenza di servizi, alle scarse possibilità lavorative e all’abbandono, soprattutto da parte dei giovani. Ma c’è anche chi pensa che questi problemi possano essere risolti e che i vantaggi di vivere in un piccolo paese montano siano superiori agli inconvenienti. È questa l’idea di Ilaria Costa, che nel borgo laziale di Castel di Tora vive e lavora, in costante contatto con la natura.
Terra di confini, reali o immaginari. Terra di lingue e tradizioni che allo stesso dividono e uniscono. E, al di là di tutto, terra affascinante e ricca di potenzialità. Con il supporto del mini documentario che abbiamo realizzato per il progetto Confini, vi portiamo a visitare la Lunigiana e a conoscere i suoi abitanti, incastonati in questo angolo fra Liguria, Toscana ed Emilia-Romagna.
Valorizzare un territorio che ha conosciuto lo spopolamento e che oggi scommette su sé stesso: siamo partiti alla scoperta delle realtà della Val Borbera (AL), dove abbiamo incontrato Paolo Ferrari, ricercatore e studioso delle Quattro Province. Percorrendo piccole frazioni e strade che si inerpicano tra le montagne, ci ha raccontato che cosa significa vivere in una terra di confine e saper guardare al futuro pur custodendo le tradizioni del passato.
Continuiamo la nostra indagine di approfondimento sulle aree interne di confine, intervistando questa volta Giulia Rolando, attuale gestrice del rifugio Pian Dell’Arma di Caprauna (CN), in Val Pennavaire. Con lei affrontiamo molti aspetti legati al vivere e gestire un’attività turistica in aree interne di confine partendo dalla sua esperienza personale che, nonostante la giovane età, le ha già consentito di schiarirsi le idee sulla sua scelta di vita e di lavoro.
Cosa vuol dire ad oggi amministrare un piccolo paese dell’entroterra e per di più in un’area di confine? Lo abbiamo chiesto a Renato Sicca, sindaco uscente di Alto in Val Pennavaire, che sotto la sua guida ha contribuito al ripopolamento del paese.
Sono amanti della montagna, luogo in cui sono cresciute e in cui hanno deciso di dedicarsi alla professione delle casare: Greta e Natascia sono sorelle, o meglio gemelle, e in Val Sermenza (VC) hanno creato la loro azienda agricola Sorelle Facciotti. Tra la vita in valle e in alpeggio producono formaggi e hanno avviato la loro attività partendo praticamente da zero. Vi raccontiamo la loro storia, tra sogni e difficoltà di questo antico mestiere.
Abbiamo incontrato il professor Enzo Andreta, collaboratore di lunga data delle istituzioni europee su vari ambiti. La sua visione del futuro dell’entroterra ligure spazia su diversi aspetti, prevendendo un sistema complesso e interconnesso attraverso il quale è possibile valorizzare e dare nuova vita alle aree interne da un punto di vista culturale, energetico, ambientale e tecnologico, per fornire gli strumenti per essere traino di cambiamento per il resto del paese.
Vivere il luogo, creare relazioni stabili con chi lo abita, sporcarsi le mani, esporsi in prima persona. È questo il metodo di lavoro che da più di dieci anni accompagna Anna Rizzo nel suo viaggio personale e professionale per studiare e contribuire a riattivare i borghi italiani. Ne ha parlato con noi, proponendo anche una critica puntuale e ragionata sulle attuali politiche di sostegno alle aree interne.
Storici, caratteristici, pieni di fascino. Sono i piccoli borghi piemontesi che nel corso degli anni hanno subito un lento e graduale spopolamento. Ma in che modo questi luoghi ricchi di storia possono rinascere, magari legandosi a progetti che ne promuovano arte, cultura e turismo? Ne abbiamo parlato con Angelo Tibaldero che nel Monferrato ha dato vita a La Grande Occasione, un progetto che coinvolge amministrazioni, cittadini e privati nella riattivazione dei territori marginali.
Antagonisti è una provocazione, un progetto, una sfida: sono loro i giovani “controcorrente”che stanno ripopolando Melle, piccolo paese che in Val Varaita (CN) ha subito negli anni passati un lento e progressivo spopolamento. Proprio qui Fabio Ferrua ed Enrico Ponza sono partiti con una birreria, poi un ostello, una gelateria e infine un progetto agricolo, coinvolgendo decine di ragazzi e ragazze. Giovani antagonisti che ora sono parte integrante di questo progetto aperto e inclusivo che fa del ritorno alla montagna un esempio che parla di rinascita.
Nell’entroterra maceratese si trova il borgo di Ripe San Ginesio, un paesino che da più di dieci anni, grazie all’azione combinata tra l’amministrazione comunale un’associazione di giovani, ospita il Festival Borgofuturo, un evento incentrato sui temi della sostenibilità e sull’immaginario di un futuro legato all’innovazione. Ma anche un modello sfruttabile per rivitalizzare molte altre aree interne italiane.
A Sant’Anna di Valdieri, in Valle Gesso, cinque donne hanno deciso di ricominciare una nuova vita e aprire locande e rifugi per salvare il paese di montagna dallo spopolamento. Sono Cinzia, Rita, Michela, Marcella e Cinzia: insieme collaborano per riattivare sentieri abbandonati, far conoscere la cucina occitana e recuperare le tradizioni contadine perdute. Perché la montagna non sia vissuta solo nei periodi turistici, ma durante tutto l’anno.
I protagonisti dell’Italia che Cambia raccontano le loro esperienze, dimostrando con l’esempio che un modo diverso di vivere e agire è possibile. Uno spazio di racconto e ispirazione per generare nuovi cambiamenti.
In questa rubric mensile Fabrizio Corgnati si confronta con una serie di ospiti per mostrare che se lo vogliamo “la fine del mondo NON è vicina”. E nemmeno la nostra fine!
“Filò, il filo del pensiero”: un gruppo di giovani accomunati dalla passione per la filosofia e la pedagogia porta queste pratiche fra i banchi di scuola, per dialogare con le menti fresche, curiose e fertili dei più piccoli.
OIA’, un’associazione che porta avanti un modello itinerante di educazione creativa, libera e consapevole, dopo una esperienza decennale in giro per il mondo, condivide con i nostri lettori scoperte, riflessioni, domande.
Centinaia di video e articoli che mostrano e dimostrano che lontano dai riflettiori esiste un’Italia che Cambia, che agisce e reagisce, generando ogni giorno un mondo diverso, migliore, empatico, biodiverso e sostenibile.
A distanza di un po’ di tempo dal nostro primo incontro, torniamo a intervistare i protagonisti delle storie di cambiamento raccontate in questi anni per un aggiornamento sull’evoluzione dei loro progetti e della loro vita.
Una rubrica per condividere con voi le iniziative che organizziamo in giro per il Paese, i resoconti dei nostri incontri e le riflessioni dei protagonisti di Italia che Cambia e dei nostri partner in un racconto mai autoreferenziale.
“Meme” è uno spazio di approfondimento filosofico e pratico in cui si affrontano argomenti centrali nei nuovi paradigmi e negli antichi pensieri che costellano l’Italia e il mondo che cambia con esperti di settore.
Un altro immaginario per la Calabria. Questo format racchiude 10 tappe, 10 articoli e 10 video-storie di testimonianze ed esperienze che mostrano che la Calabria è (anche) molto lontata da stereotipi e immaginari decadenti.
Gli Ashoka Fellow portano avanti “idee innovative che trasformano i sistemi sociali e producono benefici nelle vite di milioni di persone” tracciando la rotta che permette alle persone di fiorire in circostanze nuove.
Hangar Piemonte condivide domande e traiettorie di ricerca, interrogandosi sulla complessità per aprire un dialogo e un confronto verso tutti quei soggetti, che in questo momento vivono processi di trasformazione culturale.
Una proposta che, partendo dalla teologia di Matthew Fox, unisce diverse tradizioni spirituali sia occidentali che orientali per rivolgersi a chiunque oggi sia in ricerca, apertura e rinnovamento.
“Ma cosa c’entrano le favole con Italia che cambia?”. Emanuela Sabidussi ci porta a toccare alcuni dei temi fondamentali del nostro tempo con il linguaggio profondo e ancestrale della favola. Provare per credere.
Grazie alla compagnia e all’osservazione dei comportamenti della nipotina, Donato Salvia ha creato la campagna “Fuori dagli schermi” per offrire ai genitori strumenti concreti contro la dipendenza tecnologica.
Una pratica antica e attualissima, che seleziona sementi resilienti nel rispetto dei principi dell’agricoltura biologica: il Biobreeding è una tecnica di miglioramento genetico non invasivo basata su incroci naturali.
Parte dal tetto dell’Acquario di Genova la sfida per un’energia pulita, condivisa e solidale. GEECO – Genova Energie Condivise è una nuova comunità energetica creata dal basso che vuole portare la transizione ecologica nel cuore della città.