La Francia ha impedito a di Greenpeace di attraccare a Nizza per partecipare alla Conferenza Onu sugli Oceani
Greenpeace, alla cui nave è stato impedito l’accesso al porto di Nizza, lancia l’appello contro la minaccia delle attività estrattive in alto mare in occasione della Conferenza sugli oceani.

L’imbarcazione Arctic Sunrise di Greenpeace era stata invitata dal Ministero degli Affari Esteri francese a partecipare al “One Ocean Science Congress” e alla parata delle meraviglie oceaniche prevista prima della Conferenza delle Nazioni Unite sugli oceani, cominciata il 9 giugno scorso, ma le autorità francese hanno impedito l’ingresso nel porto di Nizza. Secondo l’associazione ambientalista la decisione sarebbe dovuta alla recenti denunce di Greenpeace France sulla scarsa efficacia della rete francese delle aree marine protette nel Mediterraneo.
«Il tentativo delle autorità francesi di mettere a tacere le voci critiche in vista della Conferenza sugli oceani è chiaramente una decisione politica ed è assolutamente inaccettabile. Da sempre Greenpeace e le sue navi si adoperano in modo pacifico per proteggere gli oceani», ha dichiarato Mads Christensen, direttore esecutivo di Greenpeace International. «L’Arctic Sunrise ha evidenziato l’incapacità del governo francese di tutelare efficacemente le sue Aree Marine Protette – dove la pesca a strascico è ancora consentita – e per questo siamo stati puniti. Ma non saremo messi a tacere».
Greenpeace International scriverà infatti una lettera formale di reclamo alle Nazioni Unite condannando il comportamento del governo francese. Greenpeace avrebbe voluto consegnare ai politici presenti alla Conferenza sugli oceani le firme di tre milioni di persone che chiedono una moratoria sulle attività estrattive in alto mare, il cosiddetto Deep Sea Mining, uno dei temi caldi dell’agenda di queste giornate di negoziato.
La minaccia dell’estrazione mineraria in acque profonde è stata al centro dei discorsi di apertura della Conferenza sugli oceani, si spera che durante l’Unoc più governi possano firmare la moratoria e annunciare il loro sostegno. L’Italia, ad esempio, non ha ancora ratificato la moratoria.
Questa terza Conferenza sugli Oceani arriva dopo che l’azienda canadese, The Metals Company, ha presentato agli Stati Uniti, invece che all’organismo di regolamentazione dell’Onu, la richiesta di avviare attività minerarie nei fondali marini internazionali. «Una mossa pericolosa che mette a rischio la cooperazione multilaterale e la stessa autorevolezza delle Nazioni Unite», come ha dichiarato Valentina Di Miccoli, Campaigner Mare e Oceani di Greenpeace Italia.
Nizza doveva essere la prima tappa della spedizione dell’Arctic Sunrise nel Mediterraneo che navigherà adesso nei mari italiani per denunciare gli impatti della crisi climatica sulle persone e sugli ecosistemi marini. Il 21 e il 22 giugno l’Arctic Sunrise farà tappa a Venezia con un calendario di attività aperte al pubblico e poi proseguirà il suo viaggio verso la Croazia e la Grecia.
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