Elezioni in Romania, Portogallo e Polonia: cosa ci dicono i risultati?
In Romania vince Nicușor Dan, l’europeista che si oppone al sistema. In Portogallo si conferma la destra e in Polonia avanzano i neofascisti. Ecco i risultati delle elezioni di domenica 18 maggio.

Domenica 18 maggio si sono tenute le elezioni in Romania, Portogallo e Polonia. Una domenica di votazioni con esiti in parte prevedibili. Partiamo dalla Romania. Al ballottaggio delle elezioni presidenziali ha vinto l’europeista Nicușor Dan con il 53,6% di voti contro il sovranista George Simion, che ha ottenuto il 46,4 per cento. Rispetto al primo turno hanno votato più persone, il 64,72% contro il 53,2%. Più di 11 milioni e mezzo di votanti rispetto ai 9,4 milioni di due settimane fa.
Il nuovo presidente, 55 anni, un dottorato in Matematica, è sindaco di Bucarest dal 2020. In questi anni si è distinto per una politica contro la corruzione, è un candidato anti-sistema, indipendente dai partiti istituzionali. Secondo gli analisti era abbastanza prevedibile la grande partecipazione della popolazione che, impaurita dalla possibilità di un presidente di estrema destra, ha votato per Dan. I partiti istituzionali governano da molti anni nel Paese, anche con coalizioni variabili, e sono considerati corrotti e inefficienti.
In Portogallo invece ha vinto la coalizione di centrodestra del primo ministro uscente Luís Montenegro, ma il risultato più sorprendente arriva dal partito della destra populista, Chega, che ha avuto il 22,6% di voti e avrà lo stesso numero di parlamentari del partito Socialista, il vero sconfitto di questa tornata elettorale. Con questi numeri non sarà semplice trovare una maggioranza parlamentare. A differenza degli altri Paesi in Europa, il populismo di destra in Portogallo è un fenomeno più recente, ma la sua ascesa è stata molto veloce.
In Polonia infine tra due settimane ci sarà il ballottaggio per le elezioni presidenziali tra il sindaco di Varsavia, Rafał Trzaskowski, del centrodestra e l’esponente di Diritto e Giustizia, Karol Nawrocki, rappresentante dell’estrema destra. Il primo ha ottenuto poco più del 31% dei voti, mentre Nawrocki ha superato leggermente il 29%. Il candidato ancora più estremo, Sławomir Mentzen, ammiratore di Donald Trump, si è fermato al 15%. Il suo sostegno potrebbe essere decisivo al ballottaggio previsto per i primi di giugno.
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