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22 Luglio 2022
Podcast / Io non mi rassegno

Cade il governo, si vota il 25 settembre, cosa succede adesso? – #566

Draghi si dimette ufficialmente e Mattarella scioglie le camere: cosa succede adesso? Il clima politico in Italia è bollente. E non solo quello politico. Mentre in Europa e negli Usa si fanno registrare temperature record, l’Arabia Saudita annuncia, fra le righe, che ha praticamente raggiunto il picco di produzione massima del petrolio, ed è più basso di quanto in molti pensassero.

Autore: Andrea Degl'Innocenti
cade il governo

Questo episodio é disponibile anche su Youtube

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Prima di passare al commento delle notizie di oggi, vi preannuncio qui che oggi è l’ultima puntata di INMR, dopodiché ci fermiamo per un mese per la pausa estiva. Ci rivediamo a fine agosto. Ma preparatevi per un settembre pieno di novità, vi spoilero qualcosa alla fine del video.

CRISI DI GOVERNO, DRAGHI SI È DIMESSO

Partiamo con il consueto aggiornamento sulla crisi di governo. Che poi, “consueto”: sono due giorni che c’è la crisi di governo, però vabbé, oggi ci si mette poco a prendere delle consuetudini, al giorno d’oggi. 

Comunque, alla fine ieri è andata più o meno come ci si aspettava. Dopo aver incassato una fiducia di minoranza al Senato, ovvero votata dalla maggioranza dei partecipanti, ma non dalla maggioranza dei senatori, si è presentato alla Camera non per chiedere la fiducia anche lì, ma piuttosto per annunciare le sue dimissioni. Quindi sospende la seduta e dice che va al Colle a trovare Mattarella, che questa volta non lo ferma. 

Mattarella convoca quindi i presidenti di Camera e Senato, Fico e Casellati e scioglie le camere. Ciò significa che si torna alle urne. Quando, ancora, non si sa con sicurezza anche se la data più probabile sembra il 25 settembre. Nel frattempo comunque il governo Draghi resta in carica “per il disbrigo degli affari correnti”, ovvero sostanzialmente per mandare avanti la macchina amministrativa, senza però avere più un ruolo politico. 

Ah, devo fare una piccola rettifica rispetto alla puntata di ieri. Alla fine i senatori M5s sono rimasti in aula senza votare ma sono stati loro a garantire il numero legale al Senato.

Intanto gli avvicendamenti di ieri stanno portando delle spaccature all’interno di alcuni partiti, in particolare Forza Italia che ha visto l’abbandono di diversi parlamentari, fra cui Brunetta e Gelmini.

Prima di chiudere l’aggiornamento, vi riporto il frutto di un giro sui giornali di alcuni paesi del mondo per vedere come è stata riportata e commentata la notizia. Negli Usa la notizia non viene presa bene: i principali quotidiani parlano di “Sconvolgimento”, “ritorno turbolento”, “rancore” e si riferiscono al governo Draghi come a una “breve stagione dorata” dell’Italia, in cui spicca il ruolo guida nel tenere unita l’Europa contro la Russia di Vladimir Putin. Il Wall Street Journal parla di “sconvolgimento in un momento cruciale per l’Italia, con il paese che probabilmente si troverà presto ad affrontare una nuova sfida, quella legata a costi più alti per rifinanziare il debito”. 

Negli altri paesi, al di fuori dell’europa, non viene presa proprio. Nel senso che non è che occupi le prime pagine dei giornali. Dal governo russo arrivano invece segnali ambigui. la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova ha detto “Abbiamo sempre considerato l’Italia un Paese sovrano e indipendente. Se essa non viene considerata tale altrove, questo non ha nulla a che fare con la Russia. La Russia non sosterrà alcun partito nelle elezioni in Italia, come invece fanno Usa e Paesi Ue dichiarandosi a favore di una o l’altra forza politica in occasione di consultazioni in altri Stati”. Anche perché diciamo che in questo momenti un endorsement della Russia non è esattamente il miglior traino elettorale.

D’altro canto secondo alcuni la decisione di Putin di riaumentare il flusso di gas all’interno del gasdotto Nord Stream 2 proprio all’indomani della caduta di Draghi sarebbe un modo di celebrare e mandare un messaggio all’Italia e all’Europa del tipo, “collaborate e non avrete un inverno gelido”. O almeno, così sostiene il sito Affari Italiani.

CLIMA BOLLENTE

Passando a parlare di cose importanti, non so se ve ne siete accorti, ma continua a fare piuttosto caldo. Il 19 luglio, nel Regno Unito è stata superata per la prima volta nella storia la soglia dei 40 gradi. In Spagna e Portogallo sono morte circa 1900 persone per via di questa ondata di calore estremo. In Italia sono attese temperature con picchi fra i 40 e i 42 gradi in 9 città nel weekend mentre gli incendi continuano ad ardere ettari di boschi. Francia e Svizzera stanno chiudendo le centrali nucleari perché l’acqua dei fiumi è troppo calda (e a volte anche troppo poca) per raffreddare i reattori. 

Dalle pagine del Foglio, anzi dalla pagina del Foglio, fortunatamente Giuliano Ferrara ci rassicura che va tutto bene, che è normale che in estate faccia caldo e che il vero problema è l’allarmismo dei giornali.

In Cina invece, il Global Times apre a tutta pagina sull’ondata di calore estremo in Europa e negli Usa, anche se lo fa in maniera un pochino pretestuosa. Scrive: Mentre l’ondata di calore senza precedenti sta bruciando l’Europa e gli Stati Uniti, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden esita a dichiarare l’emergenza climatica, mentre i Paesi europei sono costretti a tornare a usare il carbone”. Fin qui tutto condivisibile. poi il plot twist: “Gli scienziati cinesi hanno detto che ciò dovrebbe raffreddare i Paesi occidentali dal rimproverare la Cina sulla questione del carbone e far capire loro che la priorità dovrebbe essere la vita delle persone”. 

Poi prosegue con: “Gli esperti hanno notato che il riscaldamento del pianeta sta spingendo le grandi potenze a unire le forze per affrontare questo problema e hanno esortato Washington a smettere di sabotare la cooperazione con la Cina in materia di clima, poiché sono la paranoia e la situazione politica avvelenata degli Stati Uniti a ostacolare il raggiungimento di risultati fruttuosi con la Cina e a consegnare al mondo risultati positivi in materia di clima. Il che ha anche senso, ma se la base della cooperazione è torniamo tutti al carbone allegramente… non siamo sulla buona strada.

A proposito di Cina, se non lo avete ancora fatto – sciagurati – trovatevi un’oretta e mezza per vedervi la puntata speciale, la prima di INMR+, su “Capire la Cina contemporanea”. 

L’ARABIA SAUDITA STA FINENDO IL PETROLIO? 

Chiudiamo con la notizia più sorprendente di oggi. Scrive Bloomberg che durante la visita di Joe Biden in Arabia Saudita, i media di mezzo mondo si sono concentrati su tanti aspetti. Dall’ipocrisia di Biden che di fronte alla crisi energetica ha dato il pugnetto al principe ereditario Mohammed bin Salman, alla ricerca sfrenata di nuovo petrolio da immettere sul mercato per far crollare l’economia russa e così via. Ma forse si sono persi la notizia più bomba di tutte. Che il principe saudita ha annunciato che l’Arabia ha già raggiunto il livello di picco della produzione di petrolio.

Che è molto più basso di quanto molti avessero previsto, ed è più basso di quanto i sauditi abbiano mai lasciato intendere. Per anni, i ministri del petrolio e i reali sauditi hanno eluso la domanda sulla quantità di petrolio ancora disponibile, lasciando intendere che fosse tanto, .  Poi, quasi casualmente, sabato il principe Mohammed ha dato la notizia, rivelando che la capacità massima definitiva è di 13 milioni di barili al giorno.

Ha detto all’incirca questo: “il mondo – e non solo i Paesi come l’Arabia Saudita – ha bisogno di investire nella produzione di combustibili fossili nei prossimi due decenni per soddisfare la crescente domanda globale ed evitare carenze energetiche. Il Regno farà la sua parte in questo senso, visto che ha annunciato un aumento della sua capacità produttiva a 13 milioni di barili al giorno, dopodiché non avrà più alcuna capacità aggiuntiva per aumentare la produzione”.

Come sottolinea Bloomberg, l’Arabia Saudita, il detentore delle più grandi riserve di petrolio al mondo, sta dicendo al mondo che in un futuro prossimo “non avrà alcuna capacità aggiuntiva per aumentare la produzione”.

Dopo che inizialmente la cosa è passata un po sottotraccia, adesso sta generando risposte di stupore e incredulità. Come mi fa notare Cristiano Bottone del Movimento della transizione, che mi ha segnalato la notizia, “c’è di fondo una sorta di incapacità nel comprendere che quando una cosa non c’è più non c’è più, non importa quanti soldi hai”. 

Un po’ come gli abitanti dell’Isola di Pasqua pare usarono le loro ultime risorse per costruire enormi statue per ingraziarsi gli dei, noi usiamo usiamo i nostri soldi per investire in petrolio e risorse fossili con la cieca fiducia che se spendiamo di più, ne otterremo di più.

NOVITA’ E SALUTI

Dicevamo che ci rivediamo a fine agosto e che poi da settembre-ottobre ci saranno tante novità. 

La prima è che a settembre il nostro progetto compie dieci anni. Il 9 settembre 2012 Daniel Tarozzi, attuale direttore responsabile di ICC, partiva da Alto, al confine fra Liguria e Piemonte, con un vecchio camper targato Catania. Oggi a Catania abbiamo da poco fondato la nostra nuova cooperativa e a settembre ripartiremo con un nuovo viaggio che in dieci tappe ripercorrerà i nostri dieci anni di storia, e che come allora partirà da Alto e finirà in Sicilia.

Di questo comunque vi parleremo meglio più avanti. Restate sintonizzati.

FONTI E ARTICOLI

#governo
il Post – Le elezioni saranno il 25 settembre
Il Sole 24 Ore – Prima il messaggio alla Camera, poi Draghi si dimette al Quirinale

#caldo
Ansa – Al via una nuova ondata di caldo, previsti fino a 42 gradi
Euronews – Il caldo che uccide: 1900 morti tra Spagna e Portogallo
Lifegate – Nel Regno Unito sono stati superati i 40 gradi, per la prima volta nella storia
la nuova ecologia – Caldo torrido in Europa: 510 vittime in Spagna, incendi e temperature record anche in Italia e Francia
GreenMe – Nucleare: il caldo record sta “bloccando” la produzione di energia in Francia e Svizzera che iniziano a chiudere i reattori
Globaltimes – Western countries tumble in coping with heat wave; time to realize necessity of climate cooperation

#petrolio
Bloomberg – Saudi Arabia Reveals Oil Output Is Near Its Ceiling

#Samanta Cristoforetti
AerospaceUe – Samantha Cristoforetti non sarà più la comandante della ISS

#bonus psicologo
GreenMe – Bonus psicologo al via: a chi spetta, scadenze e come fare domanda

#energia
Rinnovabili.it –  IEA: produzione rinnovabile in aumento mentre rallenta la domanda elettrica 2022

#stragi
Vita – Trent’anni dopo le stragi del ‘92, l’indifferenza è la sconfitta dell’antimafia

#Chernobyl
GreenReport – Zona di esclusione di Chernobyl: indagine di Greenpeace smentisce i dati rassicuranti dell’Iaea sui livelli di radiazioni

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