Della Sardegna si parla come “Modello” rispetto al panorama italiano sul tema della disabilità. Ma dietro fondi e leggi, quello che ancora resta è lo stigma. Ne parliamo con l’attivista e artista sarda Silvia Ciccu.
Della Sardegna si parla come “Modello” rispetto al panorama italiano sul tema della disabilità. Ma dietro fondi e leggi, quello che ancora resta è lo stigma. Ne parliamo con l’attivista e artista sarda Silvia Ciccu.
Nel terzo approfondimento sulle aree interne analizziamo il Gennargentu-Mandrolisai, la seconda area pilota della politica SNAI in Sardegna nel ciclo di programmazione 2014-2020.
La Sardegna in Europa per praticare innovazione rurale: due associazioni sarde, Absentia e Ru.ra.le, sono state incluse nel progetto Horizon Europe “Ruractive”.
La presidente Todde anticipa il probabile sì della Regione alla VIA richiesta da Rwm per gli ampliamenti già realizzati. Movimenti e associazioni preparano una nuova protesta davanti allo stabilimento.
Dalla penna di Franciscu Pala, attivista indipendentista di Helis Blog, un commento a un giorno di distanza dal 2 giugno, giornata in cui si celebra la nascita della Repubblica italiana. In questo articolo, a partire dalle prime rivendicazioni, Pala esplora le tematiche del movimento indipendentista sardo andando al passo con la storia e con una visione di critica propositiva volta a ribadire il diritto all’autodeterminazione del popolo sardo.
Fondato nel 2014 dal regista Massimiliano Mazzotta, quest’anno il festival cinematografico Life After Oil presenta 37 film selezionati tra oltre 800 iscritti da 88 Paesi. Villanovaforru, prima comunità energetica della Sardegna, sarà palcoscenico di un’undicesima edizione sempre dedicata alle tema ambiente e diritti umani.
Onde Corte è la prima web radio della salute mentale in Sardegna, collegata alla rete di oltre 70 stazioni radio della salute mentale in Italia. Fondata da Asarp, l’Associazione Sarda per l’Attuazione della Riforma Psichiatrica, a far parte della redazione sono persone che usufruiscono dei servizi di salute mentale, volontari e operatori della salute, in un contesto orizzontale, partecipato e comunitario.
Nel tardo Mesolitico piccoli gruppi di nomadi giungevano in Sardegna. Tuttavia non si stabilirono mai permanentemente sull’isola. Questo mese la nostra archeologa e divulgatrice Sara Corona Demurtas racconta come durante il Neolitico, intorno al 5700 a.C., la situazione cambiò radicalmente. Nuove popolazioni provenienti da altre terre portarono con sé conoscenze avanzate di agricoltura e allevamento, introdussero piante e animali domestici, navigando con ingegno e coraggio, e fondarono i primi insediamenti stabili. Così si segna l’inizio di una nuova era per la Sardegna.
La narrazione della disabilità nei media spesso oscilla tra il pietismo e il sensazionalismo, trascurando la normalità delle vite quotidiane delle persone con disabilità. La Carta di Olbia, nata nel 2019, propone un cambiamento radicale in questo approccio, fornendo linee guida per una rappresentazione rispettosa e inclusiva. Attraverso le parole di Francesca Arcadu, tra le menti dietro la carta deontologica, esploriamo come questa possa trasformare il giornalismo e contribuire a una società più equa, abbattendo le barriere dell’abilismo e promuovendo una corretta informazione e accesso al lavoro.
Fondata con l’obiettivo di favorire la trasformazione digitale delle piccole e medie imprese locali, Open Azienda sviluppa tecnologie sarde che coprono tutta la filiera del dato, dalla generazione all’utilizzo. In questa intervista il fondatore Paolo Pilia racconta un approccio che non solo valorizza i talenti locali, ma garantisce anche maggiore privacy e controllo sui dati, dimostrando che l’innovazione può essere sia sostenibile che inclusiva.
In questo articolo la nostra Marta “Jana sa Koga” Serra, antropologa, studiosa di pratiche ancestrali dell’isola e curatrice della rubrica sull’esoterismo in Sardegna, esplora l’aspetto culturale e simbolico degli abiti tradizionali sardi, evidenziando la loro connessione etimologica con i termini “abito,” “abitudine,” e “abitare.” Attraverso l’esempio della processione di Sant’Efisio a Cagliari, spiega inoltre come gli abiti tradizionali esprimano l’identità e le radici culturali sarde, sottolineando poi l’importanza della tradizione come mezzo per tramandare le abitudini e preservare il legame con la terra e la cultura.
Domenico Melis di Nuragic.com ci racconta attraverso parole, immagini e video-testimonianze due lotte portate avanti in Gallura e nel cagliaritano. La prima vede protagonista Dimora & Domus, presidio permanente in difesa di un territorio dove un anemometro ha tra le finalità quella di individuare le aree di realizzazione di parchi eolici. La seconda, a Selargius, è stata teatro di una protesta nonviolenta dove un agricoltore – tra i proprietari minacciati dagli espropri per il Tyrrhenian Link – sedendosi sopra una trivella ha bloccato l’inizio dei lavori in uno dei terreni vicini a Sa Barracca.
Fawzi Ismail è un medico e attivista palestinese. A 76 anni dalla Nakba, la “Catastrofe” durante la quale due terzi dei palestinesi furono espulsi dalle loro terre e i loro villaggi vennero distrutti in funzione dell’occupazione israeliana, attraverso la testimonianza di Ismail affrontiamo la questione palestinese passando per i diritti negati negli ultimi decenni, le attuali proteste per lo “stop al genocidio” e il ruolo della Sardegna nei conflitti in Medio Oriente.
Negli ultimi vent’anni la Sardegna ha perso oltre 100mila abitanti. A fare da contraltare però c’è un fenomeno in crescita: l’incremento costante delle acquisizioni di cittadinanza degli stranieri e la trasformazione da Isola storicamente caratterizzata dall’emigrazione a destinazione di flussi. I dati sono contenuti in un report del Centro studi della Cna del quale ci parla Indip con questo contributo che partendo dai numeri guarda al futuro dell’Isola.
Condividere esperienze e conoscenze e acquisirne di nuove, avendo l’opportunità di essere agenti consapevoli di trasformazione sociale. Promossa da Ashoka Italia e Fondazione EOS, a giugno in Sardegna sarà possibile partecipare a una tre giorni residenziale aperta a giovani tra i 18 e i 24 anni, allo scopo di promuovere il cambiamento sociale e comunitario attraverso workshop interattivi e momenti di formazione. L’iscrizione è entro il 20 maggio.
Gli isolanti sintetici o minerali normalmente usati per l’isolamento termoacustico sono materiali che producono nel loro ciclo di vita una serie di importanti impatti sull’ambiente. All’esigenza di una valida copertura che riduca però l’impatto sulla produzione e smaltimento ha trovato risposta la start-up sarda Brebey, guardando alla lana di pecora come un prodotto naturale, rinnovabile e riciclabile in grado di garantire allo stesso tempo isolamento, risparmio energetico e un impatto nettamente inferiore sull’ambiente.
Un punto di incontro tra cultura e sport capace di promuovere l’inclusione, la socializzazione e la coesione attorno a un’idea di comunità fatta di opportunità possibili. Inauguriamo la collaborazione con TocToc Sardegna con questo articolo in cui Matteo Cardia racconta la Biblioteca popolare dello Sport di Sassari, un’importante iniziativa sociale e culturale che guarda al futuro della città e di chi la abita.
La giunta regionale sarda ha approvato un disegno di legge per arginare il cosiddetto assalto eolico delle multinazionali. Il documento introduce il divieto di realizzare nuovi impianti di produzione e accumulo di energia da fonti rinnovabili che incidono direttamente sull’occupazione del suolo per 18 mesi. Un intervento sollecitato da comitati, amministratori, attivisti e comunità, da tempo impegnati in una lotta per la tutela ambientale che nell’Isola, nelle ultime settimane, si è diffusa sempre di più. Tuttavia non mancano critiche e dubbi sul disegno di legge.
Nel mondo odierno, il concetto di “cambio vita” spesso evoca immagini romantiche di avventure audaci e nuove possibilità dietro l’angolo. Tuttavia dietro narrazioni idealizzate spesso si nascondono sfide reali e complesse, scelte di pancia e di cuore, soprattutto quando si tratta di prendere decisioni che implicano un ritorno alle origini. La storia di Giulia Piazza da questo punto di vista è un coraggioso atto di amore verso se stessa, un cambio vita per ritrovare e ritrovarsi, anche nelle difficoltà.
L’accessibilità va ben oltre la semplice rimozione delle barriere fisiche. Insieme a Paolo Puddu, formatore ed esperto sul tema dell’accessibilità legata al turismo e alla mobilità, parliamo di diritto alla mobilità e alla vita indipendente per le persone con disabilità. Un’esperienza, quella professionale e personale di Paolo Puddu, che mette in luce gli ostacoli che limitano la libera fruizione dello spazio, a livello non solo di barriere architettoniche, ma anche di pregiudizi e limitazioni sociali.
“Abbiamo appena cominciato, continueremo a dire No alla speculazione”. Sabato 20 aprile si sono dati appuntamento a Terra Mala i comitati sardi per la difesa del territorio, associazioni e cittadini, per una giornata di mobilitazione, condivisione e unità. Il video, il testo e le immagini di questo articolo sono stati realizzati da Domenico di nuragic.com – con cui inauguriamo una nuova collaborazione – e raccontano la protesta contro una forma di colonizzazione energetica che porterà devastazione e inquinamento senza benefici per l’Isola.
A un giorno di distanza de Sa Die de sa Sardigna continuiamo a parlare della “nostra” giornata, quella dedicata alla Nazione Sarda. Lo facciamo con un contributo di Nicola Meloni, attivista indipendentista tra le penne di Helis Blog, che ripercorre i temi della celebrazione tra cenni storici, prassi politiche e parallelismi con la Diada catalana.
C’è una forma di ingiustizia climatica che si lega ai grandi progetti di energia rinnovabile in Sardegna. Nonostante la Valutazione di Impatto Ambientale, le lotte di comitati e amministratori e l’intervento delle Soprintendenze, il cosiddetto “assalto eolico”
e fotovoltaico continua a generare controversie e dubbi anche in merito al danno al patrimonio culturale.
Lo stabilimento RWM Italia Spa, la cosiddetta “fabbrica di bombe” che si trova nel Sud Sardegna, è stata convertita dal 2010 in una struttura militare, con la produzione orientata all’esportazione di armi. Nonostante le controversie ambientali e normative, l’azienda ha ottenuto le autorizzazioni per l’ampliamento dello stabilimento. In questa intervista parliamo della questione con Massimo Coraddu, fisico e consulente che conosce tutti i risvolti di questa vicenda.
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