Della Sardegna si parla come “Modello” rispetto al panorama italiano sul tema della disabilità. Ma dietro fondi e leggi, quello che ancora resta è lo stigma. Ne parliamo con l’attivista e artista sarda Silvia Ciccu.
Della Sardegna si parla come “Modello” rispetto al panorama italiano sul tema della disabilità. Ma dietro fondi e leggi, quello che ancora resta è lo stigma. Ne parliamo con l’attivista e artista sarda Silvia Ciccu.
Nel terzo approfondimento sulle aree interne analizziamo il Gennargentu-Mandrolisai, la seconda area pilota della politica SNAI in Sardegna nel ciclo di programmazione 2014-2020.
La Sardegna in Europa per praticare innovazione rurale: due associazioni sarde, Absentia e Ru.ra.le, sono state incluse nel progetto Horizon Europe “Ruractive”.
La presidente Todde anticipa il probabile sì della Regione alla VIA richiesta da Rwm per gli ampliamenti già realizzati. Movimenti e associazioni preparano una nuova protesta davanti allo stabilimento.
Se con “colonizzare” si intende quel processo che occupa e plasma un territorio con insediamenti a scopo di sfruttamento economico, parlare di colonizzazione come esito di un assalto eolico che agisce su economie locali e spazio pubblico plasmandole in funzione di necessità che arrivano da lontano, è necessario per comprendere le lotte che arrivano dai territori. L’attivista indipendentista Franciscu Pala analizza un intervento fatto dall’indipendentista Gavino Sale, secondo cui la soluzione ai progetti eolici senza freni in Sardegna è farsi comunità, guardando all’assalto come – appunto – colonizzazione.
Promemoria Auschwitz è un progetto di educazione alla cittadinanza attiva pensato per accompagnare le giovani generazioni alla scoperta e alla comprensione della complessità del reale a partire dal passato e dalle sue rappresentazioni. La finalità è quella di acquisire lo spirito critico necessario a un protagonismo nel presente. Quest’anno dalla Sardegna sono partiti 180 ragazzi e ragazze dai 18 ai 25 anni: una carovana di giovani pronti a costruire una società nuova, meno indifferente, più attenta e partecipativa.
Autorappresentazioni, offerte votive, simboli di riti collettivi. Anche questo mese proseguiamo la collaborazione con l’archeologa e divulgatrice Sara Corona Demurtas, stavolta con un approfondimento che prova a definire meglio la finalità dei bronzetti nella civiltà nuragica.
Pale eoliche fra nuraghi e chiese campestri, dentro la fascia di rispetto dal limite delle zone tutelate con vincolo culturale e/o con vincolo paesaggistico. L’assalto eolico non si ferma nell’Isola: in Barbagia tre Comuni sono sul piede di guerra contro la proposta di un parco eolico tra Corrasi e Supramonte. Per il Grig nell’Isola è in corso una “sostituzione paesaggistica, culturale, economico-sociale e identitaria”.
Galeotto non fu il telaio, ma la libertà di dialogare con esso senza alcun vincolo. La storia di Dolores Ghiani passa per tanti capitoli: il lavoro fin dalla giovane età, la formazione legata alle tradizioni della sua Isili, la disarmonia nei contesti fatti di commissioni e tempi stretti e la gioia ritrovata nell’intrecciare trame e colori in libertà. I lavori della tessitrice tramano storie del luogo tra materiali e colori dall’ambiente circostante, diventando così custodi dell’identità di un territorio e della determinazione di una donna che ha scelto di fare della propria libera creatività non uno ma un’infinità di capolavori.
Che cosa indica il simbolo nella maschera Boe di Ottana? Cosa rappresentano le incisioni delle statue Menhir del Museo di Laconi? La risposta non è immediata. L’approfondimento di oggi tratta il tema della simbologia occulta, presente anche nelle maschere tradizionali di Carnevale. Proseguiamo così la collaborazione con Marta “Jana Sa Koga” Serra, strega, antropologa e studiosa di pratiche ancestrali dell’isola e curatrice di una rubrica sull’esoterismo in Sardegna.
«Siamo qua per rivendicare anche i nostri diritti, in questo caso a un’informazione corretta». Anche a Cagliari ha preso piede la protesta contro il comunicato stampa pro Israele dell’ad RAI Roberto Sergio, in risposta alle richieste di “cessate il fuoco” e “stop al genocidio” avanzate durante la settimana di Sanremo. Ma nelle ultime settimane, a prendere una posizione contro quella che i protestanti definiscono come “censura” verso il massacro in corso in Palestina, sono stati in tanti.
Se si mettono insieme le stime sui cittadini in mobilità in Italia – circa 4,9 milioni le persone – e il fenomeno dell’emigrazione a tratti endemico in Sardegna, il panorama in vista delle elezioni regionali imminenti non è rincuorante. Il fatto che il voto ai cittadini fuori sede in mobilità continui ad essere negato è una tagliola sulla piena espressione democratica. Eppure, nonostante il tema del cosiddetto astensionismo involontario affianchi ogni periodo elettorale, l’annosa questione del voto inaccessibile se in mobilità si ripresenta puntuale nei dibattiti politici e nella quotidianità dei sardi da anni, senza trovare soluzione. Quello che allora può accadere è che l’appello alle urne coincida con una gita in Spagna, l’ultima prima della fine del liceo, e che la scelta non sia proprio facile.
Turismo sì, ma responsabile e con un occhio attento alla sostenibilità. In un’Ogliastra sempre più meta turistica nasce Destinazione Ogliastra, un’associazione di promozione sociale che vuole offrire un’alternativa a un turismo di massa che guarda alle opportunità come isole nei territori. Lo scopo del progetto è infatti quello di rafforzare l’idea di un arcipelago di esperienze e occasioni, inserito in un panorama ampio, diversificato e comunemente riconosciuto come identitario. Per conoscere meglio Destinazione Ogliastra abbiamo intervistato Loretta Canu, Temporary Manager del Progetto nato su iniziativa del Gal Ogliastra.
Tradurre in parole la musica, il coinvolgimento e l’adrenalina che caratterizza la Seuin Street Band può non essere semplice. Incrociarli nelle loro esibizioni pubbliche tra le vie di città e paesi è un’emozione unica: un’onda gialla di musicisti che alle melodie proposte abbinano performance in movimento, in una sincronia di note e movenze che trasforma lo spazio pubblico in un palcoscenico unico nel suo genere. In questa intervista è Stefano Gaviano a raccontare la nascita e il ruolo sociale e politico di una banda che sta facendo la storia della musica sarda.
Conoscere le zone della Sardegna meno frequentate, attraversare territori che sembrano dominati solo dal fenomeno dello spopolamento e guardare ai progetti ecosostenibili presenti affinché siano parte di un’avventura a due ruote trasformativa. Dopo un viaggio di tre anni e tre mesi alla scoperta del mondo attraverso spostamenti il meno impattanti possibile, Marco Buonomo sceglie di avviare in Sardegna un progetto di bike tour, ma non solo, che guarda al futuro dell’Isola. Pedalare per conoscere, conoscersi e ripopolare.
Quello di Beniamino Zuncheddu è tra gli errori giudiziari più gravi della storia italiana. Aveva 26 anni quando venne arrestato e condannato all’ergastolo per triplice omicidio. Si è proclamato innocente fino all’età di 59 anni, quest’anno, quando la Corte d’Assise d’Appello di Roma ha stabilito la sua innocenza. Insieme alla garante dei detenuti Irene Testa in questa intervista parliamo di errori giudiziari, carcere e diritti negati ai detenuti sardi.
Il dimensionamento scolastico è la cronaca di una morte annunciata. In Sardegna lo si ribadisce da tempo con mobilitazioni, scioperi e presidi di protesta permanente, come accade nel paese di Seui, che è tra le comunità minacciate dai tagli al comparto scuola. Nel frattempo però proseguono le visite istituzionali, anche in funzione delle elezioni regionali imminenti. Fra le ultime quella del ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara.
L’esistenza di reparti detentivi all’interno degli ospedali migliorerebbe l’accesso dei detenuti alle prestazioni sanitarie, da cui oggi sono quasi del tutto tagliati fuori, e le condizioni di lavoro degli agenti di custodia. La cosa assurda è che da oltre dieci anni ne esiste uno presso il nosocomio cagliaritano del Santissima Trinità, ma viene utilizzato come magazzino. In questa inchiesta di Indip Luigi Bussu traccia un quadro “preoccupante” dell’accesso alle cure per i detenuti sardi, ancora più cupo se si guarda ai carcerati con problemi di salute mentale.
Un disastro ambientale sulle coste atlantiche della Galizia ci dà l’occasione di riflettere sulla preziosità del volontariato ecologista e sullo stato delle normative europee, italiane e sarde in tema di gestione della plastica. Lo facciamo insieme a Franciscu Pala di Helis Blog: con questo contributo l’attivista indipendentista ci parla dello stato di un’ambiente che chiede aiuto e della risposta che arriva direttamente dalle comunità.
Ivano Becciu Naiely è un artigiano e musicista del collettivo musicale Armonie Evolutive. Da oltre dieci anni si interessa di ricerca spirituale, pratica lo sciamanesimo e opera attraverso il suono per il benessere. In questa intervista ci racconta la sua filosofia nonché l’esito dello studio: un album di musica sciamanica dedicato all’acqua.
La recente notizia del respingimento da parte del Senato accademico dell’Università di Cagliari della mozione studentesca che chiede all’ateneo di prendere le distanze da Israele, cessando i rapporti con le sue università, ha animato il dibattito attorno al ruolo politico dell’Università. Insieme agli studenti di Unica per la Palestina, promotori della mozione, approfondiamo le motivazioni della protesta e ripercorriamo le vicende che alimentano un dissenso verso i rapporti con lo Stato ebraico, che tra gli universitari esiste da tempo.
Anna Casula è portavoce di un gruppo di volontari che da anni, ogni mercoledì, ripulisce dall’immondizia strade e campagne attorno a Samassi, nel sud della Sardegna. Oggi hanno trovato anche il supporto da parte delle istituzioni, ma la loro storia nasce da una necessità individuale di farsi comunità davanti al problema dell’inquinamento ambientale.
Parlarne è il primo passo verso la cura. Di questo è convinta Barbara Musu, a cui a vent’anni è stato diagnosticato un disturbo ossessivo compulsivo. Nonostante il suo percorso non sia stato facile, Barbara non solo ha superato le difficoltà iniziali ma ha anche lanciato un’autonarrazione che possa aiutare le altre persone che si trovano nella sua condizione a rialzarsi, proprio come ha fatto lei.
Pubblichiamo un contributo che arriva da Bobore Bussa, libero professionista nel settore agroalimentare e turistico. La sua è una riflessione accorata, che parte dall’esperienza personale affrontando il tema del pastoralismo in Sardegna e di come l’allevamento stia cambiando, di pari passo e come diretta conseguenza delle scelte alimentari nel mondo. La testimonianza di Bussa è quella di chi – da sardo e professionista del settore – guarda ai cambiamenti nel mondo dell’allevamento come delle forzature che stanno erodendo un’identità fatta (anche) di capre e pecore.
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