
Cosa vuol dire ad oggi amministrare un piccolo paese dell’entroterra e per di più in un’area di confine? Lo abbiamo chiesto a Renato Sicca, sindaco uscente di Alto in Val Pennavaire, che sotto la sua guida ha contribuito al ripopolamento del paese.
Cosa vuol dire ad oggi amministrare un piccolo paese dell’entroterra e per di più in un’area di confine? Lo abbiamo chiesto a Renato Sicca, sindaco uscente di Alto in Val Pennavaire, che sotto la sua guida ha contribuito al ripopolamento del paese.
Le sfide della medicina, il rapporto con i nostri sensi, le tante storie che si manifestano all’interno degli ambulatori sono osservate dagli artisti per costruire immaginari, relazioni e ascolto. Così nasce SUTURA, un nuovo spazio culturale e centro espositivo nato dall’idea di Virginia Moniaci, che a Torino esplora il rapporto tra salute e cultura. L’articolo fa parte di una serie di approfondimenti, realizzati in collaborazione con Hangar Piemonte, per raccontare la trasformazione culturale di persone, organizzazioni e comunità.
Elisa Costantino è una giovane studentessa di Torino nonché attivista contro la discriminazione delle persone disabili. Insieme ad alcuni compagni ha dato vita a Mai ultimə, un collettivo che promuove il protagonismo delle persone con disabilità all’interno dell’università affinché la narrazione, in molti casi veicolata da uno sguardo “abile”, passi prima da loro. Ragazzi e ragazze che dicono: “Noi esistiamo, fate parlare noi”. L’articolo fa parte di una serie di approfondimenti, realizzati in collaborazione con Hangar Piemonte, per raccontare la trasformazione culturale di persone, organizzazioni e comunità.
Da luogo di separazione a spazio del possibile: La Lavanderia a Vapore di Collegno era un ex ospedale psichiatrico e oggi è divenuto centro di residenza e casa Europea della danza. Così, attraverso la sperimentazione artistica, si trasforma in un luogo di incontro e immaginazione volto alle persone e alle comunità, affinché chiunque possa avvicinarsi al linguaggio della danza. L’articolo fa parte di una serie di approfondimenti, realizzati in collaborazione con Hangar Piemonte, per raccontare la trasformazione culturale di persone, organizzazioni e comunità.
Sono più di 200 le erbe che la Tintoria di Quaregna utilizza per la tintura naturale dei suoi filati. Abbiamo visitato lo stabilimento e incontrato Anna Mello Rella, che ci ha raccontato la filosofia di un’azienda visionaria, proprio come lei. Questo lavoro di sperimentazione lungo trent’anni ha portato la tintoria a superare il concetto di colorazione chimica, abbracciando una tintura tessile totalmente rivisitata in chiave ecologica. Insomma, un nuovo approccio più rispettoso dell’ambiente basato su processi di lavorazione ecocompatibili.
Sono amanti della montagna, luogo in cui sono cresciute e in cui hanno deciso di dedicarsi alla professione delle casare: Greta e Natascia sono sorelle, o meglio gemelle, e in Val Sermenza (VC) hanno creato la loro azienda agricola Sorelle Facciotti. Tra la vita in valle e in alpeggio producono formaggi e hanno avviato la loro attività partendo praticamente da zero. Vi raccontiamo la loro storia, tra sogni e difficoltà di questo antico mestiere.
A Cascina Oschiena vive Alice Cerutti, che insieme alla sua famiglia porta avanti la sua rivoluzione sostenibile, coltivando con metodo naturale per favorire la biodiversità. Ad oggi ha restituito all’ambiente un quarto delle coltivazioni per realizzare un’oasi naturale dove ricreare un habitat per le specie animali e vegetali autoctone. Il suo motto? “Oggi non è più sufficiente conservare, è necessario restituire alla natura!”.
Biodiversità, sovranità alimentare, consumo critico e scambio di saperi: praticare l’agricoltura può diventare una vera forma di resistenza e lotta verso l’agroindustria e la conseguente povertà agricola. A Monastero Bormida, in provincia di Asti, un gruppo di abitanti e contadini ha dato vita alla Casa delle Sementi, un’esperienza collettiva che rinasce in un mulino abbandonato, perchè… “non c’è buon cibo senza i contadini”.
Un calvario durato anni, trascorso dentro e fuori dall’ospedale, costellato da tante incertezze, paure profonde e poche speranze. Ma Sara Grippo è abituata a scalare e non si è fatta spaventare dalla sua malattia. A Moderne Persefone racconta la sua storia, che le provoca ancora dolore ma che le ha fatto scoprire la grandezza della sua forza interiore.
A Torino c’è una società benefit che ha messo al centro della sua agenda la rigenerazione urbana come motore di una sostenibilità sia umana che ambientale. Si chiama Homers e nasce nel 2014 per progettare soluzioni abitative in cohousing, mettendo al centro la comunità sin dalle prime fasi di progettazione dei nuovi immobili. Vi parliamo oggi di questo progetto innovativo, partecipato e sociale, che sta contribuendo a creare un mercato edilizio complementare a quello classico.
Oggi l’Italia è “piena di spazi vuoti”: riuscire a riusarne anche solo una minima parte, affidandoli a delle start up culturali e sociali, può realmente diventare una leva a basso costo per ridare vita a questi luoghi abbandonati e favorire l’occupabilità giovanile. Ed è questo l’obiettivo della Fondazione Riusiamo l’Italia di Novara, che sta ripensando il riuso degli spazi dismessi in una chiave di rigenerazione urbana, proprio come ci racconta il suo co-fondatore Roberto Tognetti.
È possibile risvegliare una valle grazie a un’agricoltura naturale e rigenerativa? E si può creare una comunità di contadini che insieme si prendono cura del territorio? Sono queste le domande che si è posto il progetto dei Custodi del suolo, giunto in queste settimane alla sua conclusione. Un percorso compiuta da contadini, agricoltori, hobbisti e appassionati: anime della Val Varaita, che insieme scambiano saperi per promuovere la biodiversità del suolo.
Storici, caratteristici, pieni di fascino. Sono i piccoli borghi piemontesi che nel corso degli anni hanno subito un lento e graduale spopolamento. Ma in che modo questi luoghi ricchi di storia possono rinascere, magari legandosi a progetti che ne promuovano arte, cultura e turismo? Ne abbiamo parlato con Angelo Tibaldero che nel Monferrato ha dato vita a La Grande Occasione, un progetto che coinvolge amministrazioni, cittadini e privati nella riattivazione dei territori marginali.
Stefano e Andrea Barbera sono due fratelli accomunati da una passione: quella di fare scarpe attraverso un lavoro artigianale. Ma le loro non sono scarpe qualunque. Da tempo ricercano modi innovativi per sostenere il loro territorio e promuovere il rispetto dell’ambiente attraverso accessori di moda fatti a mano, duraturi ed eco-sostenibili. Oggi vi portiamo in un viaggio all’interno della loro azienda.
Il Lanificio Botto Giuseppe è un’azienda tessile a conduzione familiare, nata in territorio biellese nel 1876 . Con oltre 140 anni di storia e tradizione alle spalle, oggi la quarta generazione gestisce una realtà divenuta internazionale per la lavorazione di materie prime pregiate come lana merino, cashmere o jersey. Ma l’aspetto di cui vi vogliamo parlare oggi è la continua ricerca della salvaguardia dell’ambiente che coincide con l’impegno sociale, anche nei confronti del territorio. Valori di cui ci parla Ferdinando Botto Poala, direttore dell’azienda.
Antagonisti è una provocazione, un progetto, una sfida: sono loro i giovani “controcorrente”che stanno ripopolando Melle, piccolo paese che in Val Varaita (CN) ha subito negli anni passati un lento e progressivo spopolamento. Proprio qui Fabio Ferrua ed Enrico Ponza sono partiti con una birreria, poi un ostello, una gelateria e infine un progetto agricolo, coinvolgendo decine di ragazzi e ragazze. Giovani antagonisti che ora sono parte integrante di questo progetto aperto e inclusivo che fa del ritorno alla montagna un esempio che parla di rinascita.
A Sant’Anna di Valdieri, in Valle Gesso, cinque donne hanno deciso di ricominciare una nuova vita e aprire locande e rifugi per salvare il paese di montagna dallo spopolamento. Sono Cinzia, Rita, Michela, Marcella e Cinzia: insieme collaborano per riattivare sentieri abbandonati, far conoscere la cucina occitana e recuperare le tradizioni contadine perdute. Perché la montagna non sia vissuta solo nei periodi turistici, ma durante tutto l’anno.
Ieri, giovedì 2 dicembre, Torino è diventata per un giorno la città del’innovazione: qui, presso le Officine Grandi Riparazioni, si è tenuto l’Ashoka Changemaker Summit, l’incontro mondiale del più importante network di innovatori sociali che oggi conta oltre 3.000 imprenditori ed è attivo in più di 90 paesi. All’evento abbiamo partecipato anche noi di Italia che Cambia, che siamo anche Ashoka fellow dal 2018, per raccontarvi chi sono questi “innovatori” e come stanno cambiando Torino, l’Italia e il mondo intero.
La prima storia della rubrica Moderne Persefone inizia a grandi pedalate con il racconto di Sabrina Negro, una ragazza piemontese che ha deciso di percorrere in bicicletta il tragitto da Torino a Tirana. Un viaggio di rinascita dopo le limitazioni della pandemia, ma soprattutto “la continuazione di un lungo viaggio cominciato tanto tempo fa da una crisi esistenziale”.
Stefano Perri e Paola Treves sono due giovani architetti che vivono a Torino e che condividono lo stesso amore per la montagna. Quell’amore li ha portati in Val d’Ossola, dove hanno deciso di dedicare tempo, energie e passione al recupero della Borgata Coletta, un piccolo nucleo di case in pietra dove si respira ancora la storia di queste valli. Così questo luogo, fatto di silenzio e tradizione, sta riprendendo vita dopo anni di abbandono, testimoniando la forza dei giovani che diventano protagonisti di una rinascita di queste terre per lungo tempo dimenticate.
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