Sedici storie di lavoro, relazioni e cura in Val Susa. Con la pellicola e un metodo lento, Gabriele Scapola racconta la “fatica che non fa rumore” e la politica silenziosa che tiene insieme un territorio.
Sedici storie di lavoro, relazioni e cura in Val Susa. Con la pellicola e un metodo lento, Gabriele Scapola racconta la “fatica che non fa rumore” e la politica silenziosa che tiene insieme un territorio.
Sul Cammino di Oropa, nel biellese, è partita una sperimentazione per l’attuazione di “Io non lascio tracce”, la campagna per ridurre l’impatto ecologico, ma anche sociale, del turismo lento.
Grazie al Cammino di Oropa, ma non solo, il territorio del biellese è un incredibile laboratorio di sperimentazione di processi per attivare aree considerate marginali generando cultura, economia e socialità. Ecco come questo può avvenire.
Per scoprire davvero un territorio bisogna percorrerlo a piedi. Ed è proprio tra le pieghe di una terra di confine un po’ nascosta come la val Pennavaire che un oculista torinese ha lasciato il cuore e ha scritto una guida per scoprirla lentamente, Pennavalley trek.
Danilo Ragona e Luca Paiardi sono due amici che hanno intrapreso un viaggio in sella a handbike e sedia a rotelle: da questa esperienza hanno tratto un documentario che hanno chiamato “Viaggi in Carrozza”, un inno all’amore per la vita che dimostra che vivere (e non solo sopravvivere) con una disabilità è possibile.
In val Borbera, in un laboratorio di panificazione artigianale, la preparazione del pane svela una pratica generazionale che racchiude un profondo rispetto per la vita e le relazioni umane. Irene Calamante, nel suo Cuore di Pane, ogni volta che rinnova la pasta madre pensa a sua nonna Adele e alle sue mani che racchiudevano l’impasto come ad abbracciarlo. Oggi ha creato diverse filiere sul territorio e ha dato vita al progetto Social Bakery, per un forno di comunità.
In Valle Varaita, in Piemonte, è viva una comunità di agricoltori e contadini, giovani e adulti che hanno fatto dell’amore per la terra la loro missione. Noi li conosciamo come “custodi del suolo” e insieme stanno creando una comunità sempre più allargata. Tra questi ci sono anche Dino e Anne-Marie Matteodo, che nella loro casa, nel piccolo paese di Frassino, conducono una vita fatta di lentezza, autoproduzione e piccole cose. Ecco la loro storia.
In-Tessere è una sartoria popolare fondata dal Gruppo Abele, dove donne di ogni provenienza possono crearsi nuove occasioni di lavoro. A Torino, nel quartiere Barriera di Milano, i colori delle stoffe, le mani che muovono gli aghi e il rumore delle macchine per cucire diventano un’occasione per ripartire e ricostruire un futuro che mescola imprenditorialità femminile, inclusione e artigianato.
Ci sono progetti che fanno bene e che si impegnano a creare nuovi modelli di economia sociale e solidale: uno di questi è Top Metro Fa Bene, che nasce a Torino dalla volontà della Città Metropolitana per chiamare a raccolta cittadini che insieme creino comunità e migliorino la qualità della vita. Diverse iniziative sono nate a Grugliasco, Moncalieri, Rivoli e Venaria Reale attraverso quattro nuovi progetti che hanno come perno i mercati, le filiere del cibo locale e l’aiuto alle persone fragili.
Una mappa in mano e le tappe della mostra diffusa di presepi realizzati a mano. “Segui la capanna” è il nuovo progetto che valorizza questo angolo di Piemonte selvaggio, con un programma vivace e ricco di eventi organizzati da una rete di realtà e associazioni locali.
Davide Provenzano è un giovane contadino e “custode del suolo” che vive in Val Varaita: dopo aver lavorato diversi anni in ambiti che poco avevano a che fare con il mondo agricolo, ha deciso di riavvicinarsi alla terra e di impegnarsi a trasformare questa passione nel suo lavoro. Oggi pratica l’agricoltura bio-intensiva e contribuisce a creare una comunità che nella valle semina per raccogliere il futuro che desidera.
La pandemia e l’isolamento, come testimoniano i dati, hanno aumentato le situazioni di solitudine, violenza domestica e perdita di lavoro per molte donne. Per questo motivo l’associazione Cambalache di Alessandria ha dato vita al progetto Green4Women, che accompagna le donne selezionate in un percorso di inserimento lavorativo attraverso un progetto di agricoltura sociale e di realizzazione di prodotti alimentari che valorizzano il territorio.
Finanza etica, buone pratiche, solidarietà, inclusione e lotta agli sprechi alimentari racchiuse tutte in un unico progetto. È quello del Community Coin, una moneta di comunità lanciata da Exar, impresa sociale torinese che parallelamente ha avviato una sperimentazione con la Casa del Quartiere di San Salvario.
A Torino, fino all’11 dicembre, ha luogo il primo Festival Nazionale del Riuso: un evento diffuso per la città che ha l’ambizione di mettere a fuoco le mille forme dell’economia circolare. Tra incontri, talk, proiezioni, workshop e spettacoli, sono numerose le realtà che stanno offrendo le loro “istruzioni per il Riuso”, per mettere in pratica un cambiamento verso modelli sempre più sostenibili.
Oggi vi presentiamo il Cammino dei Ribelli, un progetto di turismo lento che vuole portare alla luce una terra spopolata e bellissima attraverso un cammino sociale lungo 130 chilometri nella selvaggia Val Borbera, tra villaggi e boschi dell’Appennino ligure-piemontese.
Il Movimento Mezzopieno di Torino ha lanciato un’iniziativa per diffondere la gentilezza durante il periodo natalizio: si chiama “calendario della gentilezza” e ogni giorno propone una buona azione da mettere in pratica nella nostra vita, per diffondere azioni positive verso noi stessi e chi ci circonda.
In Piemonte, e più precisamente in provincia di Torino, è arrivato il primo progetto nazionale di Dog Therapy nelle scuole: l’iniziativa è dedicata ai bambini di materne, primarie e secondarie di primo grado e vuole aiutare i più piccoli ad affrontare le paure, le insicurezze e il disorientamento dovuti al lungo periodo di isolamento. Tutto questo è possibile grazie a For a Smile, Onlus che ci mostra che per rendere più felici i bambini… basta una zampa!
Nata a Savona e laureata in filosofia a Genova, Irene vive da dodici anni in montagna, dove lavora come guida ambientale. Oggi, quando non è alla scrivania, ha il cielo sopra la testa. Si definisce “grafomane” e ha pubblicato diversi libri, sia per adulti che per ragazzi. Ci ha raccontato la sua storia e la sua ultima pubblicazione, Cieli neri, una denuncia contro l’inquinamento luminoso.
Abbiamo bisogno di mille miliardi di alberi. Ma anche di mille miliardi di fiori. Soprattutto, abbiamo bisogno delle api, tanto piccole quanto fondamentali per la salute del nostro pianeta. Torino, la collina e la sua fascia periurbana ospitano da almeno un secolo esperienze di apicoltura urbana: solo in ambito provinciale sono stati censiti più di 1.000 apicoltori e 20.000 colonie d’api. Oggi vi parliamo dell’esperienza degli Impollinatori Metropolitani, un gruppo di cittadini e cittadine che promuovono l’apicoltura rigenerando gli spazi della città.
Lunadora è la nuova avventura di partecipazione sul Lungo Dora Napoli a Torino. Qui diverse associazioni di giovani già attive in campo artistico e culturale si sono unite per prendersi cura del quartiere in maniera condivisa, proponendo momenti di incontro e partecipazione verso una cittadinanza sempre più attiva.
Recuperare e ridistribuire più di 500 tonnellate di frutta e verdura nei mercati della città, contribuendo tutti i mesi al sostentamento di quasi 1.900 persone. Quest’anno il progetto RePoPP di Torino compie 5 anni, un percorso di successo nell’ambito dell’inclusione sociale di giovani migranti e nella promozione dell’economia circolare.
Esma è un cantautore torinese appassionato di agricoltura che “coltiva musica e canta per scrollarsi di dosso il superfluo”. Recentemente ha lasciato la città per trasferirsi sulle colline astigiane ed è entrato in contatto con una dimensione di vita nuova, appagante e genuina, distante dalla mondanità, dalla fretta e dalla plastica.
A Biella c’è un terreno incolto chiamato Casaccia: la sua proprietaria Monica Rita Rey, motivata dal forte valore affettivo, ha deciso di metterlo a disposizione di una persona che voglia occuparsene, in modo da dargli nuova vita. Così si è affidata al progetto Terre Abbandonate, che da anni mette in contatto i proprietari di terreni incolti con chi è interessato a coltivare un appezzamento ma non ne ha a disposizione: proprio in questo modo rende nuovamente produttivi spazi inutilizzati, creando nuovi legami sociali.
A Torino c’è un luogo speciale: si chiama Pandàn ed è un emporio a conduzione sociale dove è possibile passare momenti di convivialità; allo stesso tempo, il locale offre servizi per la comunità. Un luogo insomma in cui chiunque è il benvenuto. Qui non mancano socialità, protagonismo e prossimità, che fanno della diversità l’anima di questo posto. Provare per credere!
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