Dedalofurioso e il giardino magico, lo spazio artistico ospitato da un vecchio lanificio
Un vecchio lanificio e il suo giardino sono stati riconvertiti in spazi sociali che accolgono la comunità locale offrendo arte, teatro, cultura, musica ed educazione. La regia è della cooperativa Dedalofurioso.

Il Busnelli Giardino Magico di Dueville si è certo guadagnato il suo nome. Filippo Maglio, Presidente di Dedalofurioso – la cooperativa che gestisce questo spazio – e della Federazione Cultura Turismo Sport di Confcooperative Veneto, ci accoglie in un pomeriggio soleggiato e ci sembra di entrare in un quadro: saranno i fili di luci fra gli alberi o le bobine in legno del vecchio lanificio sparse sul prato. Sarà il palco per il cinema e il teatro sotto le stelle o il muretto di ciottoli sullo sfondo, accarezzato dall’edera. Ci accomodiamo sulle panchine ombreggiate mentre intorno i grilli improvvisano un’audizione. La chiacchierata con Filippo è come questo giardino: piacevole, accogliente e ricca di spunti.
Come siete arrivati a questo Giardino?
È un patrocinio gratuito del Comune di Dueville. Di cooperative nel mondo dello spettacolo ce ne sono ancora troppo poche, perché molte realtà scelgono di non fare il salto professionale. Preferiscono lavorare nel tempo libero, quindi restare nel mondo dell’associazionismo. In questo modo però si precludono l’opportunità di ottenere bandi, spazi in gestione, formazione e visione di sistema.

Dedalofurioso ha scelto di fare un percorso diverso.
Anche noi siamo nati come associazione, eravamo un bel mix di profili: uno spirito artistico, uno tecnico e uno più organizzativo. A un certo punto abbiamo deciso di fare di queste attività la nostra professione. Scegliere Confcooperative ci ha garantito subito formazione e affiancamento personalizzati. Dal nostro salto fra i professionisti, nel 2003, l’Unione provinciale di Vicenza ci ha accompagnato in ogni passaggio: ci ha permesso di sviluppare competenze, visione e un progetto lungimirante e strutturato.
Abbiamo anche avuto un aiuto prezioso nella comprensione delle normative da rispettare. Da soli non avremmo scoperto o capito quasi nulla. Dopo un primo periodo, Dedalofurioso si è specializzata nelle attività che amiamo di più: produzione teatrale, laboratori, corsi con le scuole, ma anche attività che mettono assieme competenze diverse e che fanno uso dei linguaggi informali e non formali tipici del teatro e dell’improvvisazione teatrale.
L’arte, la cultura, sono strumenti imprescindibili per riconoscersi, per condividere
Quindi il modello cooperativo si presta a progetti di cultura e spettacolo?
Certo e con successo. Intanto siamo molto più dinamici di un’azienda tradizionale. Come cooperativa abbiamo una innata capacità di cogliere le trasformazioni in corso e trovare rapidamente nuove soluzioni laddove invece un’azienda sarebbe più lenta. Ma è fondamentale capire che per ottenere risultati migliori dobbiamo unire le forze. Il mondo dello spettacolo privato si compone di tante piccole realtà che frammentano le poche risorse disponibili. Serve un’attività di coordinamento centrale: così queste piccole realtà potrebbero beneficiare di un’organizzazione strutturata, mantenendo la loro autonomia artistica. Noi, grazie a questo tipo di aggregazione, negli anni abbiamo visto una crescita progressiva.
Poi è arrivata la pandemia. Come ha influito sul vostro settore?
La pandemia ha reso evidente anche alle realtà più scettiche quanto sia fondamentale fare squadra e collaborare. Noi nello specifico abbiamo avuto la fortuna di avere il Busnelli Giardino Magico dove abbiamo organizzato i centri estivi per i ragazzi con l’animazione dei nostri attori, ma anche con il coinvolgimento di tanti altri enti del territorio attivi negli ambiti sportivi, culturali, dell’intrattenimento, dell’educazione. È stata un’esperienza entusiasmante per tutti, che ha contribuito ad avvicinare le famiglie del territorio.

Come si ottengono in gestione spazi come questo?
Il patrocinio sul Giardino Magico lo chiediamo di anno in anno. Invece il cinema teatro Busnelli di Dueville l’abbiamo in concessione fino al prossimo giugno 2025, perché abbiamo vinto un bando. Una novità positiva per il post-pandemia sarà poter aumentare i bandi e i partenariati speciali. In questo modo le cooperative potranno ottenere strutture in concessione nel medio-lungo termine. A questo proposito, Confcooperative ha un dialogo continuo con la CEI su molti beni immobili di grande pregio e bellezza, ma anche con molti enti pubblici.
Ci vuole coraggio da entrambe le parti, sapendo che si tratta di un percorso win-win che permette di ottenere una disseminazione sul medio periodo. Inoltre qui si apre il tema della comunità, cioè di quell’insieme di persone e di energie che possono sostenere la crescita di ciascun individuo e della comunità stessa, la sua possibilità di ambire a un nuovo modello di sviluppo integrato e sostenibile: non sono le regole imposte dall’alto a indicarci la strada, ma siamo tutti noi, parte della nostra comunità, a essere parte di questo cambiamento positivo. L’arte, la cultura, sono strumenti imprescindibili per riconoscersi, per condividere e per provare nuovi modelli che integrano e accolgono le persone, le idee, i sogni.
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